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Caso Boccia-Sangiuliano

Indagini Boccia-Sangiuliano, carabinieri si presentano al ministero della Cultura: cosa hanno chiesto

Due carabinieri del Nucleo investigativo di Roma si sono presentati al ministero della Cultura e sono stati ricevuti dal ministro Giuli. I militari avrebbero chiesto informazioni e documenti sul caso che riguarda l’ex ministro Gennaro Sangiuliano e Maria Rosaria Boccia.
A cura di Luca Pons
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I carabinieri del Nucleo investigativo di Roma si sarebbero recati al ministero della Cultura questa mattina per acquisire della documentazione che riguarda il caso dell'ex ministro Gennaro Sangiuliano e l'imprenditrice Maria Rosaria Boccia. A riportarlo sono numerose fonti d'agenzia. A ricevere i due emissari della Procura sarebbe stato il nuovo ministro in persona, Alessandro Giuli. E, a quanto risulta, dal ministero sarebbe arrivata la disponibilità per la "massima collaborazione" nel caso, fornendo tutti i documenti che saranno necessari.

Come è noto, sono due le indagini attualmente in corso che riguardano Sangiuliano e Boccia. Da una parte c'è una querela per minaccia o violenza a corpo politico dello Stato e lesioni aggravate, depositata dall'ex ministro e in cui la donna è indagata. Un'inchiesta che Boccia ha definito "surreale", e che secondo lei verrà smontata nel momento in cui i magistrati avranno accesso a tutte le conversazioni tra i due: "Se c'è una vittima, in questa storia sono io", ha dichiarato.

Sangiuliano, ascoltato dagli inquirenti sul caso per oltre quattro ore, avrebbe detto di essere stato "in panico" e che c ci sarebbe stata – come riporta la denuncia per lesioni aggravate – anche un'aggressione da parte di Boccia nei suoi confronti, a seguito di un'accesa discussione, nella notte tra il 16 e il 17 luglio. Qui Sangiuliano avrebbe subito la ferita sulla fronte visibile poi in diverse immagini di apparizioni pubbliche.

Dall'altra parte, lo stesso ex ministro è indagato dalla Procura di Roma. Le ipotesi degli inquirenti sono di peculato e rivelazione di segreto d'ufficio. Il peculato (cioè l'uso improprio di soldi pubblici) si sarebbe verificato secondo i pm con i viaggi avvenuti insieme a Boccia, spesso anche per lunghi tragitti, con l'utilizzo di mezzi messi a disposizione dallo Stato.

Su questo Sangiuliano si è difeso più volte, assicurando che neanche un euro di denaro pubblico è stato utilizzato per la donna, ma saranno gli inquirenti ad approfondire. Nel frattempo, la Corte dei Conti ha aperto un approfondimento separato sull'eventuale danno erariale arrecato dal ministro Sangiuliano con i viaggi in questione.

La seconda accusa su cui lavora la Procura di Roma è invece di rivelazione di segreto d'ufficio. In questo caso al centro degli approfondimenti ci saranno le conversazioni con la donna, che non aveva alcun incarico di governo e quindi non avrebbe dovuto avere accesso a specifiche informazioni riservate (ad esempio, quelle legate al G7 organizzato a Pompei).

Il fascicolo delle indagini su Sangiuliano è stato trasmesso al Tribunale dei ministri, come prevede la legge, dato che quando sono avvenuti i fatti su cui si indaga l'uomo deteneva ancora la carica. Il legale di Sangiuliano, Silverio Sica, ha affermato che si tratta semplicemente di un "atto dovuto" a seguito dell'esposto del parlamentare Angelo Bonelli. I carabinieri che si sono presentati oggi al ministero della Cultura hanno chiesto degli atti rilevanti, e non è chiaro a quale fascicolo stessero lavorando – anche se sembra più probabile che la documentazione all'interno del ministero possa riguardare le attività da Sangiuliano da ministro, piuttosto che le presunte minacce venute da Boccia.

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