video suggerito
video suggerito
Caso Boccia-Sangiuliano

Indagini Boccia-Sangiuliano, carabinieri si presentano al ministero della Cultura: cosa hanno chiesto

Due carabinieri del Nucleo investigativo di Roma si sono presentati al ministero della Cultura e sono stati ricevuti dal ministro Giuli. I militari avrebbero chiesto informazioni e documenti sul caso che riguarda l’ex ministro Gennaro Sangiuliano e Maria Rosaria Boccia.
A cura di Luca Pons
58 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

I carabinieri del Nucleo investigativo di Roma si sarebbero recati al ministero della Cultura questa mattina per acquisire della documentazione che riguarda il caso dell'ex ministro Gennaro Sangiuliano e l'imprenditrice Maria Rosaria Boccia. A riportarlo sono numerose fonti d'agenzia. A ricevere i due emissari della Procura sarebbe stato il nuovo ministro in persona, Alessandro Giuli. E, a quanto risulta, dal ministero sarebbe arrivata la disponibilità per la "massima collaborazione" nel caso, fornendo tutti i documenti che saranno necessari.

Come è noto, sono due le indagini attualmente in corso che riguardano Sangiuliano e Boccia. Da una parte c'è una querela per minaccia o violenza a corpo politico dello Stato e lesioni aggravate, depositata dall'ex ministro e in cui la donna è indagata. Un'inchiesta che Boccia ha definito "surreale", e che secondo lei verrà smontata nel momento in cui i magistrati avranno accesso a tutte le conversazioni tra i due: "Se c'è una vittima, in questa storia sono io", ha dichiarato.

Sangiuliano, ascoltato dagli inquirenti sul caso per oltre quattro ore, avrebbe detto di essere stato "in panico" e che c ci sarebbe stata – come riporta la denuncia per lesioni aggravate – anche un'aggressione da parte di Boccia nei suoi confronti, a seguito di un'accesa discussione, nella notte tra il 16 e il 17 luglio. Qui Sangiuliano avrebbe subito la ferita sulla fronte visibile poi in diverse immagini di apparizioni pubbliche.

Dall'altra parte, lo stesso ex ministro è indagato dalla Procura di Roma. Le ipotesi degli inquirenti sono di peculato e rivelazione di segreto d'ufficio. Il peculato (cioè l'uso improprio di soldi pubblici) si sarebbe verificato secondo i pm con i viaggi avvenuti insieme a Boccia, spesso anche per lunghi tragitti, con l'utilizzo di mezzi messi a disposizione dallo Stato.

Su questo Sangiuliano si è difeso più volte, assicurando che neanche un euro di denaro pubblico è stato utilizzato per la donna, ma saranno gli inquirenti ad approfondire. Nel frattempo, la Corte dei Conti ha aperto un approfondimento separato sull'eventuale danno erariale arrecato dal ministro Sangiuliano con i viaggi in questione.

La seconda accusa su cui lavora la Procura di Roma è invece di rivelazione di segreto d'ufficio. In questo caso al centro degli approfondimenti ci saranno le conversazioni con la donna, che non aveva alcun incarico di governo e quindi non avrebbe dovuto avere accesso a specifiche informazioni riservate (ad esempio, quelle legate al G7 organizzato a Pompei).

Il fascicolo delle indagini su Sangiuliano è stato trasmesso al Tribunale dei ministri, come prevede la legge, dato che quando sono avvenuti i fatti su cui si indaga l'uomo deteneva ancora la carica. Il legale di Sangiuliano, Silverio Sica, ha affermato che si tratta semplicemente di un "atto dovuto" a seguito dell'esposto del parlamentare Angelo Bonelli. I carabinieri che si sono presentati oggi al ministero della Cultura hanno chiesto degli atti rilevanti, e non è chiaro a quale fascicolo stessero lavorando – anche se sembra più probabile che la documentazione all'interno del ministero possa riguardare le attività da Sangiuliano da ministro, piuttosto che le presunte minacce venute da Boccia.

58 CONDIVISIONI
65 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views