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Incontro Zelensky-Macron, Conte: “Meloni esclusa dai tavoli che contano, la pacchia è finita per lei”

Il leader del M5s Giuseppe Conte ha attaccato Giorgia Meloni, che ieri è stata esclusa dall’incontro che si è tenuto a Parigi tra tra Zelensky, Macron e Scholz: “Sta sperimentando la differenza che c’è tra gridare dai banchi dell’opposizione ‘con noi finirà la pacchia in Europa’ e il fatto che la pacchia è finita per lei”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il leader del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte ha attaccato Giorgia Meloni, che ieri sera è stata esclusa dall'incontro che si è tenuto a Parigi tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz. La presidente del Consiglio si è lamentata per il mancato invito, definendo l'invito del presidente francese al presidente ucraino"inopportuno". "Zelensky decide con chi parlare", è stata la gelida risposta di Macron.

Dell'appuntamento parigino dunque la presidente del Consiglio non era stata informata. Eppure il leader di Kiev ha fatto sapere che durante la riunione, che ha definito "molto importante", sono state prese "preso decisioni concrete" che però non si possono essere rivelate in pubblico, a conferma della natura riservata e tutt'altro che informale dell'incontro.

Tra l'altro ieri era stato annunciato un bilaterale tra Meloni e Zelensky a Bruxelles, poi diventato un semplice confronto di 15 minuti. Al termine di uno degli incontri di Volodymyr Zelensky con i leader europei, il presidente ucraino ha chiesto alla presidente del Consiglio italiano di intrattenersi per un colloquio a due. Nel corso della conversazione, secondo quanto si apprende da fonti italiane, Meloni ha "confermato il sostegno italiano all'Ucraina contro l'aggressione russa" e il presidente ucraino ha manifestato la "forte gratitudine" per l'impegno di Roma.

Ma il meeting di ieri tra Zelensky, Macron e Scholz, che ha fatto infuriare la premier, per Conte è la prova della scarsa credibilità che ha l'Italia a livello internazionale per colpa del governo Meloni: "Dispiace che il nostro paese venga tenuto fuori dai tavoli che contano, soprattutto dai tavoli europei. Meloni sta sperimentando la differenza che c'è tra gridare dai banchi dell'opposizione ‘con noi finirà la pacchia in Europa' e il fatto che la pacchia è finita per lei. Adesso deve impegnarsi perché possa esprimere quella credibilità a livello europeo e internazionale che deve conquistarsi rimboccandosi le maniche e consentendo al nostro paese di avere il ruolo e il protagonismo che merita" ha detto l'ex premier, a margine di una manifestazione elettorale a Frosinone.

"Meloni imbarazzante, sta dimostrando tutta la sua inadeguatezza come rappresentante degli interessi dell'Italia sullo scenario europeo e internazionale, portando l'Italia ad una umiliante condizione di isolamento. E questo nonostante il suo adeguamento passivo su temi di primaria importanza come l'invio di armi senza impegni negoziali, l'osservanza dell'austerity o la ratifica del Mes. Parigi e Berlino sbattono la porta in faccia all'Italia e dicono chiaro e tondo che, sul dossier Ucraina, Roma non ha un ruolo come quello che hanno loro", hanno commentato i capigruppo M5S nelle Commissioni Esteri e Politiche Ue di Camera e Senato, i deputati Arnaldo Lomuti ed Elisa Scutellà e i senatori Raffaele De Rosa e Pietro Lorefice.

"A questo si aggiungono il rifiuto Ue della proposta italiana di nuove risorse comuni europee per gli aiuti alle imprese, la bocciatura del decreto su Ong e della politica italiana sull'immigrazione, la controtendenza del governo sulle direttive casa green e salario minimo. È sconfortante il confronto con il protagonismo italiano sotto i governi Conte, quando l'Italia otteneva il Recovery Fund ed era all'avanguardia delle politiche verdi europee con il Superbonus. Questa ultima figuraccia della Meloni costerà molto cara al nostro Paese. Gli italiani ringrazino il governo dei patrioti che doveva essere pronto a difendere con le unghie e con i denti l'interesse nazionale", hanno aggiunto.

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