Incontro tra governo e sindacati, verso sospensione per imprese che violano le norme di sicurezza

Nuovo confronto tra governo e sindacati. Ieri il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha convocato i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil par fare il punto in tema di salute e sicurezza sul posto di lavoro. "È stato un incontro molto utile per fissare un metodo di lavoro, c'è intesa su questi temi", ha detto Draghi a vertice concluso. "È stato un incontro particolarmente utile, proficuo e concreto, con alcuni interventi di medio periodo e alcuni di periodo immediato. Credo sia importante l'oggetto di questa discussione, ma anche il metodo", gli ha fatto eco il ministro del Lavoro, Andrea Orlando.
Sospensione in arrivo per chi non rispetta le norme di sicurezza
Ma di cosa si è discusso, quindi? A fare chiarezza ci hanno pensato proprio le parti sociali. Maurizio Landini, segretario della Cgil, ha spiegato che il governo si è impegnato, in tema di sicurezza sul lavoro, ad approfondire tutte le questioni tecniche in un nuovo incontro. Pierpaolo Bombardieri, della Uil, ha aggiunto: "Abbiamo parlato di sicurezza sul lavoro, condiviso la necessità di combattere questa strage. Inoltre si è deciso di costruire una banca dati centrali per gli infortuni. Ad oggi non c'è una banca dati in grado di registrare tutti gli infortuni sul lavoro che avvengono nel Paese".
Bombardieri ha anche spiegato che in tema sanzioni "il governo si è impegnato, su nostra richiesta, a deliberare con decreto la sospensione dei posti di lavoro dove ci sono violazioni delle norme di sicurezza per dare la possibilità all'azienda di mettersi a norma". Su questo punto Landini ha proseguito: "Il governo lavorerà per un intervento che indica che chi non è a norma deve sospendere l'attività e mettersi in regola per continuare a produrre".
I risultati dell'incontro tra governo e sindacati
Anche il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ha commentato i risultati dell'incontro: "La risposta dei sindacati mi è sembrata positiva. Io ho letto comunque la voglia di esplorare questa possibilità". Insomma, l'ultimo vertice tra governo e sindacati sembra essere un successo, ma bisogna tenere presente che ci sono ancora moltissimi nodi da sciogliere. Ad esempio quello del salario minimo, su cui sta tornando la politica e che non sarebbe stato nemmeno menzionato nel vertice. Nei prossimi giorni comunque, è prevista una nuova convocazione ed è probabile che finiscano sul tavolo anche altri temi cari alle parti sociali. Gli investimenti da fare nel Piano nazionale di ripresa e resilienza o la fine del blocco dei licenziamenti per tutti, ad esempio.