16 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Incidente ferroviario a Brandizzo, ultime news

Incidente a Brandizzo, Rfi apre una commissione d’indagine: “Quei lavori non erano autorizzati”

In audizione alla Camera, l’ad della Rete ferroviaria italiana Strisciuglio ha detto che la società ha aperto una commissione d’indagine sull’incidente di Brandizzo. Critici i sindacati: “C’è una strage ogni cento incidenti mancati, non si può fare finta di non saperlo”. Matteo Salvini si è detto disponibile a un intervento in Aula.
A cura di Luca Pons
16 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

La strage avvenuta a Brandizzo, dove cinque operai sono morti lavorando su un tratto di ferrovia vicino a Torino, sarà oggetto di indagine anche da parte di Rfi (Rete ferroviaria italiana). Lo ha detto Giampiero Strisciuglio, amministratore delegato di Rfi, parlando nell'audizione che si è svolta oggi alla Camera: "Rete ferroviaria italiana ha istituito una commissione di indagine con autorevoli esponenti del mondo accademico, i cui esiti saranno messi a disposizione delle autorità", ha spiegato Strisciuglio.

Sull'incidente, infatti, la Procura di Ivrea sta portando avanti indagini che mettono in evidenza le mancanze nelle procedure per la sicurezza sul lavoro. Da parte sua la Rete ferroviaria italiana si è detta pronta a dare "completa collaborazione e disponibilità" agli inquirenti, che stanno ascoltando i testimoni chiave. In Parlamento sono stati ascoltati la società nazionale e le sigle sindacali. Anche il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, si è detto pronto a riferire in Aula sulla questione: "Sulla sicurezza dev’esserci massima attenzione", ha comunicato in una nota.

I lavori a Brandizzo non dovevano partire

A Montecitorio, Strisciuglia ha annunciato la creazione di una commissione d'indagine e ha rinnovato "il più profondo dolore di fronte a quanto accaduto" e "cordoglio e vicinanza ai familiari delle vittime". Poi ha risposto ad alcune domande sui lavori in questione e sulla procedura che ha portato i lavori ad essere assegnati, in subappalto, all'azienda i cui dipendenti sono morti.

In casi come quello di Brandizzo, "l'avvio delle lavorazioni è tassativamente subordinato all'ottenimento dell'autorizzazione scritta all'interruzione della circolazione dei treni", ha detto l'ad. Il capo cantiere della ditta deve inviare una richiesta scritta, e poi ottenere la risposta ufficiale. I lavori con l'occupazione dei binari "devono essere sempre effettuati in assenza di circolazione dei treni e comunque svolti in intervallo orario prestabilito che deve essere formalmente autorizzato per iscritto dall'operatore della circolazione dei treni al richiedente l'interruzione"

La ditta degli operai morti aveva superato tutte le verifiche di Rfi

Eppure così non è stato. L'azienda in questione, Sigifer, stava svolgendo i lavori in subappalto. Questo, "conformemente alla normativa vigente, è stato autorizzato da Rfi previa positiva verifica dei requisiti generali, tecnici ed organizzativi", ha detto l'ad. Sigifer "è iscritta nel nostro sistema di qualificazione, quindi il sistema di regole si estende sia all'appaltatore che al subappaltatore. È un sistema che non ammette deroghe, questo è il valore fondamentale nel sistema di gestione della sicurezza ferroviaria".

Insomma, sulla carta l'azienda rispettava tutti i requisiti: "Per poter operare sull'infrastruttura ferroviaria, le imprese appaltatrici devono essere opportunamente formate e acquisire le necessarie abilitazioni" e devono "dimostrare di disporre di un'adeguata organizzazione aziendale, anche sotto il profilo della sicurezza sul lavoro, della qualità e della tutela dell'ambiente". Nonostante questo, le immagini di quella notte hanno mostrato pratiche come il "se passa un treno al mio segnale vi mettete da parte", parole che sarebbero state pronunciate – secondo un familiare di una delle vittime – dall'indagato Antonio Massa.

Sindacati: "Su cento incidenti mancati c'è una strage, non ci si può stupire"

All'audizione erano presenti anche i sindacati. Francesca Re David, segretaria confederale della Cgil, ha dichiarato: "Quando al centro c'è il massimo profitto al massimo ribasso e gli investimenti in sicurezza vengono percepiti come un costo, non ci può stupire se su cento mancati incidenti avviene una strage".

Sta emergendo, secondo Re David, "che esiste una prassi che prevede che i tempi già tagliati nelle gare d'appalto vengano ancora più ristretti, una prassi che mette altre priorità davanti a salute e sicurezza". Anche Iavana Veronese (Uil) ha detto che "c'è innanzitutto il tema dei tempi con migliaia di euro di penalità per minuti di ritardo. I tempi sono obiettivamente troppo stretti e non si può fingere di non sapere che la partenza anticipata dei lavori ha riguardato tanti altri cantieri".

Veronese ha aggiunto: "A Brandizzo – così come in Sicilia – degli operai sono morti perché investiti da un treno. Bisogna investire in tecnologie, non ci si può affidare solo ad una persona. Il sistema deve poter andare in autoprotezione, la tecnologia anche di fronte all'errore umano deve poter proteggere chi lavora. Questo oggi non avviene". Anche Susanna Camusso, ex segretaria Cgil e senatrice Pd, aveva detto a Fanpage.it che "ci sono tecnologie che permetterebbero di prevenire episodi simili, ma non vengono mai utilizzate".

16 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views