Inchiesta Petrolio, Guidi dai pm di Potenza: “Risposto a tutto, sono parte offesa”
UPDATE ORE 21.20 – Renzi. "Ha sbagliato, ma non c'è illecito". "Il ministro Guidi ha fatto un errore. Non c'è niente di illecito ma ha fatto un errore e ne va preso atto. In Italia adesso chi sbaglia va a casa", ha detto il premier Renzi al Tg2. Quindi ha provato a scacciare le accuse indirizzate al suo esecutivo: "E' una barzelletta che noi siamo il governo delle lobby. Ai giochini dei politicanti che continuano tutti i giorni a fare polemica non prestiamo attenzione". E ancora: "Le opposizioni vogliono sempre che tutto il governo si dimetta, è il loro mestiere, noi non li accontentiamo".
UPDATE ORE 16 – Guidi sentita dai pm di Potenza: "Risposto a tutto, sono parte offesa"- "Vorrei prima di tutti ringraziare i magistrati per avermi dato la possibilità in tempi così brevi di chiarire questa vicenda così spiacevole per me. Ho risposto a tutte le loro domande. Dal punto di vista giuridico ho appreso definitivamente di essere persona offesa". Lo sottolinea in un comunicato ufficiale l'ex ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi, oggi a Potenza per essere sentita dai magistrati nell'ambito dell'inchiesta petrolio.
Federica Guidi, ex ministro dello sviluppo economico, arriverà oggi a Potenza dove, a sette giorni dalle sue dimissioni dal Governo, sarà ascoltata come persona informata sui fatti nell'ambito dell'inchiesta su "Tempa Rossa", il Centro Oli che la Total sta realizzando a Corleto Perticara (Potenza). La Guidi si è detta "pronta all'incontro" e serena, dopo aver riletto alcuni atti ministeriali per fornire con precisione ogni chiarimento ai magistrati. I magistrati chiederanno alla Guidi chiarimenti su due aspetti dell'inchiesta al centro del filone: il primo in merito all'intercettazione del novembre 2014 con il compagno Gianluca Gemelli (indagato) sull'emendamento alla Legge di Stabilità proprio per "Tempa Rossa". "Dovremmo riuscire a mettere dentro al Senato, se è d'accordo anche ‘Mariaelena' (Boschi, ndr), quell'emendamento che mi hanno fatto uscire quella notte, alle quattro di notte", affermò Guidi al telefono al compagno, parlando dell'emendamento sui lavori per il centro oli della Total in contrada ‘Tempa rossa', a Corleto Perticara (Potenza), lavori per i quali proprio Gemelli aveva interesse essendo titolare di due società del settore petrolifero. E' stata proprio quella telefonata a portare alle dimissioni della Guidi.
Guidi a Gemelli: "Mi tratti come la tua sguattera"
Il secondo aspetto che i magistrati intendono chiarire è il ruolo avuto proprio da Gemelli nella stesura di quell'emendamento e – in generale – nell'attività dell'ex Ministro rispetto agli affari delle compagnie estrattive. Secondo Giuseppe Cobianchi, dirigente Totale e indagati nell'inchiesta, la figura di Gemelli avrebbe rappresentato una "risorsa" per la soluzione dei problemi di imprese e compagnie petrolifere attive non solo a Tempa Rossa. Il legame dell'imprenditore con il Ministro avrebbe permesso di accelerare alcune procedure e velocizzare i tempi. Nel frattempo sono state fatte trapelare su Repubblica, La Stampa e il Corriere della Sera le intercettazioni tra Federica Guidi e il compagno Gianluca Gemelli: "Non fai altro che chiedermi favori – diceva l'allora ministro – con me ti comporti come un sultano… mi sono rotta… a 46 anni… tu siccome stai con me e hai un figlio con me, mi tratti come una sguattera del Guatemala". Ma i due litigarono anche per un'altra vicenda, riguardante "Aeroporti Toscani". Alla richiesta di aiutarlo, l'ex ministra si sfoga: "Questa cosa mi mette in difficolta'". Il compagno le rinfaccia di essersi messa "a completa disposizione del presidente di ‘Aeroporti toscani'. Per lui ti sei esposta, per me no".
Il dossier contro il ministro Delrio
In un passaggio di un'altra intercettazione emerge invece una conversazione tra Gemelli e l'ex funzionario della Ragioneria di Stato e poi consulente del ministero dello Sviluppo economico, Valter Pastena, che fa riferimento a un dossier, contenente anche materiale fotografico, che riguarda l'attuale ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio. Il dossier conterrebbe elementi di un rapporto tra lo stesso Delrio ed esponenti della ‘ndrangheta: "E adesso", dice Pastena, "ci stanno le foto di Delrio con questi". L'uomo fa riferimento a un clan operante tra Mantova e Reggio Emilia.
Gli interessi di Gemelli anche nel rinnovo della flotta della Marina Militare
Il cosiddetto "quartierino" aveva in mano un dossier sulle Legge Navale. Si tratta del secondo filone dell'inchiesta, quella per il quale è stato indagato per abuso d'ufficio, insieme a Gemelli e a una pattuglia di "facilitatori" l'ammiraglio Giuseppe De Giorgi, capo di stato maggiore della Marina. Secondo i pubblici ministeri De Giorgi si era speso per far approvare una legge per la sostituzione della flotta della Marina, uno stanziamento da 5,4 miliardi. E proprio grazie all'interessamento di Gemelli – rimediato per il tramite di Nicola Colicchi, lobbista ex Finmeccanica – aveva ottenuto dalla Guidi lo sblocco di quella legge. Il provvedimento tuttavia, il 18 dicembre, si blocca. Colicchi chiede a Gemelli se può disturbare il capo di Gabinetto, Vito Cozzoli. E insiste: "Lascia perdere, veditela con Fede".
Procura di Potenza: "Ad oggi nessuna inchiesta per disastro ambientale"
Nel frattempo sono continuati gli interrogatori nell'ambito dell'inchiesta su Tempa Rossa, con l'ex sindaco di Corleto Perticara, Rosaria Vicino, che non ha risposto alle domande del gip affermando di aver "agito nell'interesse della comunità, senza alcun ritorno personale". Intanto dalla Procura di Potenza è arrivata la precisazione che "in relazione all'attività petrolifera svolta da Eni", a Viggiano (Potenza), "ad oggi non è iscritta l'ipotesi di disastro ambientale".