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Inchiesta mascherine, Domenico Arcuri indagato per abuso d’ufficio e peculato

Secondo quanto comunicato dall’ufficio stampa dell’ex commissario straordinario all’emergenza Covid del secondo governo Conte, Arcuri è stato sentito sabato a Roma dai pm sull’inchiesta sulle mascherine. Le ipotesi di reato sono abuso d’ufficio e peculato, mentre per la corruzione la Procura ha chiesto l’archiviazione.
A cura di Tommaso Coluzzi
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L'ex commissario straordinario all'emergenza Covid, Domenico Arcuri, è indagato dalla Procura di Roma per peculato e abuso d'ufficio. La notizia arriva direttamente dall'ufficio stampa del manager e riguarda il filone d'inchiesta sulle mascherine. "È stato così possibile un confronto e un chiarimento che si auspicava da molto tempo con l'Autorità giudiziaria, rispetto alla quale sin dall'origine dell'indagine Arcuri ha sempre avuto un atteggiamento collaborativo, al fine di far definitivamente luce su quanto accaduto", spiegano dall'entourage dell'ex commissario del governo Conte due, poi sostituito dal generale Figliuolo con l'arrivo di Mario Draghi al governo.

Arcuri è stato interrogato sabato a Roma ed è indagato per abuso d'ufficio e peculato nell'ambito dell'indagine che coinvolge, tra gli altri, gli imprenditori Mario Benotti, Andrea Vincenzo Tommasi ed Edisson Jorge San Andres Solis. L'ex commissario straordinario era stato iscritto al registro degli indagati anche per il reato di corruzione, per il quale, però, i pubblici ministeri della Procura di Roma hanno chiesto l'archiviazione. Ora sulla richiesta si deve esprimere il giudice per le indagini preliminari, che può decidere se confermare l'archiviazione. Intanto si prosegue con l'inchiesta sugli altri due capi d'accusa.

Non si tratta di una novità assoluta. Già nella scorsa primavera era arrivata la notizia dell'iscrizione di Domenico Arcuri nel registro degli indagati. L'inchiesta riguarda la maxi-fornitura di mascherine cinesi da oltre un miliardo di euro. Secondo la Procura di Roma era stato costituito un vero e proprio "comitato d'affari" per "speculare sull'epidemia" di Covid. Si parla di provvigioni indebite per decine di milioni di euro. I pm sono al lavoro e Arcuri, secondo quanto riporta il suo ufficio stampa, è stato ben felice di chiarire la propria posizione.

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