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Inchiesta in Liguria e arresto di Giovanni Toti

Inchiesta Liguria, Toti non si dimette: aperto un nuovo filone di indagine su sanità e Covid

Sarebbe stato aperto un nuovo filone di indagine nell’ambito della maxi inchiesta in Liguria, che coivolge il governatore Toti, agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione e falso.
A cura di Annalisa Cangemi
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Si è aperto un nuovo filone d'inchiesta per il governatore della Liguria Giovanni Toti, agli arresti domiciliari da martedì scorso, accusato di corruzione e falso. Secondo quanto scrive la Repubblica, sarebbe stato aperto un fascicolo per presunti aiuti a quattro imprenditori della sanità privata, in cambio di finanziamenti. E poi c'è il reato ipotizzato di falso, per cui sarebbero indagati il governatore Toti e il suo ormai ex capo di gabinetto Matteo Cozzani, entrambi ai domiciliari: da quanto emerge anche da alcune intercettazioni i numeri legati ai dati Covid sarebbero stati ritoccati al rialzo per accedere ad un maggior numero di vaccini, in una fase in cui il virus era ancora un problema, e i vaccini erano attesi in tutte le Regioni. Si legge nell'articolo di Repubblica:

In alcune intercettazioni telefoniche ed ambientali nel suo ufficio, Cozzani parla con il direttore dell'Agenzia sanitaria Filippo Ansaldi e gli chiede di mandargli i dati delle ‘coperture vaccinali che abbiamo mandato improvvidamente a Figliuolo'. E Ansaldi replica ‘ah quel calcolo altissimo'. Interviene Barbara Rebesco, altra dirigente Alisa, che spiega: ‘Ho parlato con uno scagnozzo di Figliuolo e mi ha detto che noi Regione abbiamo mandato dei dati non allineati…dobbiamo diciamo riconciliare'. Con un altro interlocutore entrato nella stanza, Cozzani discute e scherza sulla difficoltà di avere i vaccini e chiarisce cosa è accaduto con Toti: ‘Il problema qual è stato…che io avevo già truccato, lui li ha presi, cosa è accaduto li ha riaumentati, quando me li ha rimandati gli scritto ‘ma cazz pres, ma sono fuori' e lui ha detto ‘ma li ho un po' aumentati' e io ‘ma l'avevo già fatto io' e cazzo dimmelo che l'hai già fatto te, aspetta un secondo'…vabbè". Entrambi sono indagati per falso.

Ma il governatore non avrebbe alcuna intenzione di fare un passo indietro: "Allo stato non c'è alcuna decisione sulle dimissioni, è una valutazione che non è stata ancora fatta. Sarà da fare quando potrà confrontarsi con i suoi collaboratori e le altre forze politiche. Allo stato sono solo illazioni strumentali", ha fatto sapere l'avvocato Stefano Savi che assiste il governatore della Liguria. Toti sarebbe "sereno, lavora e studia le carte. Certo – ha concluso l'avvocato -, queste sono esperienze che lasciano il segno".

Riprendono gli interrogatori della maxi-inchiesta ligure

Oggi sarà una nuova giornata di interrogatori. Toccherà ad Aldo Spinelli, imprenditore ai domiciliari per corruzione nell'ambito della maxi inchiesta ligure, atteso questa mattina davanti al gip Paola Faggioni. L'imprenditore avrebbe dovuto esser interrogato dal gip Paola Faggioni sabato, ma la cancelleria del giudice ha dimenticato di inviare la pec agli avvocati Vernazza e Gatto e così è stato necessario un rinvio. E sempre nella giornata di oggi interrogatorio di garanzia anche per Francesco Moncada, ormai ex consigliere di amministrazione di Esselunga, indagato per quei 120mila euro che Esselunga avrebbe pagato per la pubblicità sulla Terrazza Colombo di Genova. Secondo gli inquirenti, si tratterebbe di un "finanziamento illecito" alla Lista Toti, in cambio dello sblocco di due pratiche pendenti in Regione. Oltre a Moncada sarà interrogato anche il figlio di Aldo Spinelli, Roberto.

Infine verrà interrogato l'ex presidente dell'Ente Bacini in porto Mauro Vianello, che secondo gli inquirenti avrebbe corrotto l'ex presidente dell'Autorità portuale di Genova Paolo Emilio Signorini (l'unico finito in carcere al momento) per ottenere nuove cariche. Martedì invece è in programma l'interrogatorio di garanzia per i due fratelli Testa, Arturo Angelo e Maurizio, ormai ex esponenti di Forza Italia in Lombardia (sono stati sospesi il 7 maggio). I due sono accusati di corruzione elettorale, aggravata dal fine di aver agevolato Cosa Nostra, entrambi sono sottoposti all'obbligo di dimora nel Comune di Boltiere (Bergamo). Alle regionali in Liguria del 20 e 21 settembre 2020, avrebbero promesso posti di lavoro per far convogliare i voti degli elettori, appartenenti alla comunità riesina di Genova e comunque siciliani, verso la lista ‘Cambiamo con Toti Presidente' e verso il candidato Stefano Anzalone (che è indagato ma non colpito da ‘misure').

Oltre agli interrogatori di garanzia sono previste anche le audizioni come testimone di Ilaria Cavo (che non è indagata), deputata e coordinatrice regionale della Lista Toti. Contemporaneamente oggi alla Spezia il gip Mario De Bellis sottoporrà a interrogatorio di garanzia Matteo Cozzani, ex capo di gabinetto di Giovanni Toti ed ex sindaco di Portovenere.

Cozzani, figura centrale dell'inchiesta spezzina (le indagini su di lui hanno portato a far emergere il caso Toti) è agli arresti domiciliari anche a Genova per corruzione elettorale aggravata perché commessa al fine di agevolare il clan mafioso dei Cammarata di Riesi e di corruzione per l'esercizio della funzione. Alla Spezia è accusato di corruzione e turbata libertà degli incanti. Già sottoposto a interrogatorio di garanzia a Genova ha prima fatto valere la possibilità di non rispondere poi, con spontanee dichiarazioni, ha negato tutti gli addebiti. Dopo di lui verrà interrogato anche il fratello Filippo, anch'esso indagato.

Domani, sempre davanti al gip della Spezia De Bellis, sarà il turno di Raffaele e Mirko Paletti, gli imprenditori milanesi, arrestati e ai domiciliari. Saverio Cecchi, ormai ex presidente di Confindustria nautica, accusato di corruzione insieme al direttore del Salone Nautico di Genova Alessandro Campagna, sottoposto a interrogatorio di garanzia il 10 maggio aveva chiesto la revoca della misura cautelare dell'interdizione dal ricoprire incarichi in imprese. Il gip deciderà in questi giorni.

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