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backstair / Gioventù Meloniana: inchiesta su giovani di FdI

Inchiesta Fanpage, Schlein: “Meloni sa che in FdI ci sono idee antisemite e razziste, deve fare pulizia”

La segretaria del Pd Elly Schlein ha chiesto a Giorgia Meloni di prendere una posizione più netta dopo l’inchiesta di Fanpage su Gioventù nazionale: “O è pienamente consapevole che dentro il suo partito ci sono quelle idee oppure è la leader politica più sbadata della storia”, eppure invece di “ringraziare” i giornalisti ha “attaccato la libertà di stampa”.
A cura di Luca Pons
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Dopo l'inchiesta di Fanpage.it su Gioventù nazionale, Giorgia Meloni avrebbe dovuto ringraziare i giornalisti che hanno mostrato pratiche e affermazioni razziste, neofasciste e antisemite all'interno dell'organizzazione giovanile del suo partito. Al contrario, ha deciso di attaccare ancora una volta la libertà di stampa. Nonostante sappia che nel suo partito ci sia un "problema enorme" di "antisemitismo, razzismo", con un "linguaggio violento che arriva all’apologia del fascismo e ai saluti nazisti". A dirlo è stata Elly Schlein, segretaria del Partito democratico, commentando l'inchiesta Gioventù meloniana. In due puntate, l'indagine ha mostrato ciò che diversi membri di spicco dell'organizzazione fanno e dicono quando non si trovano davanti a telecamere o giornalisti. Tuttavia, la risposta di Meloni si è concentrata soprattutto sui metodi dell'inchiesta sotto copertura, additandoli come metodo "che usavano i regimi".

Schlein è tornata sul punto: "A fronte di un’inchiesta giornalistica da cui emerge un problema enorme nella base di Fratelli d’Italia, con parole di antisemitismo, razzismo e con un linguaggio violento che arriva all’apologia del fascismo e ai saluti nazisti", ha detto in un'intervista alla Stampa, la premier non solo non ha "preso le distanze, ringraziato quei giornalisti per quel che le hanno svelato, cacciato dal partito queste persone", ma al contrario "ha di nuovo attaccato la libertà di stampa". Per di più, la presidente del Consiglio si è appellata al fatto che la Costituzione tutela i partiti politici, che quindi dovrebbero essere in qualche modo immuni dalle inchieste giornalistiche: "Senza considerare la libertà dei cittadini a essere informati di quel che accade dentro i partiti, che devono essere trasparenti", ha criticato la segretaria dem.

Episodi come quelli mostrati da Gioventù meloniana "lasciano un segno" e non sono "casi isolati", ha insistito Schlein: "Stiamo parlando di una presenza strutturale e strutturata dentro il partito della premier che dovrebbe cogliere l’occasione per fare pulizia. Se non lo fa significa che non ha il coraggio e la forza di recidere quel cordone ombelicale". A seguito dell'inchiesta sono arrivate le dimissioni di due esponenti di Gioventù nazionale da alcuni dei rispettivi incarichi, ma la direzione del partito non ha preso provvedimenti ufficiali.

Secondo Schlein, la mancata reazione "danneggia" sia Meloni che "l'Italia" in Europa, minando la sua credibilità. La segretaria ha commentato il fatto che, dopo la dura presa di posizione della senatrice a vita Liliana Segre, molti esponenti di Fratelli d'Italia abbiano concordato: "Delle due l’una: o Meloni è pienamente consapevole che dentro il suo partito ci sono quelle idee oppure è la leader politica più sbadata della storia. Non si tratta solo di ragazzi, ma di persone che lavorano nelle istituzioni: non può accadere in un Paese con una Costituzione antifascista".

Infine, la segretaria dem ha risposto indirettamente alle parole del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, che si è detto più preoccupato per l'antisemitismo nelle piazze della sinistra che per quello registrato in Gioventù nazionale. Per Schlein, "l’antisemitismo va sempre condannato, da chiunque provenga, ma non è accettabile il vittimismo di chi non si assume le responsabilità del partito che guida".

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