Inchiesta Fanpage.it, Renzi: “Di Maio ha detto a De Luca “assassino”, ora rinunci a immunità”
Renzi, durante l'intervista a Di Martedì, ha parlato ancora dell'inchiesta Bloody Money di Fanpage.it, la cui terza puntata è uscita oggi pomeriggio, e che ha coinvolto l'ex assessore al Bilancio del Comune di Salerno Roberto De Luca, figlio del governatore Vincenzo De Luca. E in serata è saltata un'altra testa, quella di Biagio Iacolare, presidente della Sma (società in house della Regione per la tutela dell'ambiente) e uomo di Ciriaco De Mita a Napoli che ha annunciato le sue dimissioni. Le sue dimissioni arrivano dopo quelle del consigliere delegato di Sma Campania Lorenzo di Domenico, e quella dello stesso De Luca jr.
"De Luca si è dimesso, io credo sia un gesto di coraggio, è uno dei pochi che si è dimesso per un avviso di garanzia e io credo che l'avviso di garanzia non debba portare alle dimissioni, le sentenze possono portare a dimissioni. Mi ha colpito il tono della polemica, Di Maio a detto a De Luca "assassino". Se qualcuno lo dice a me, io lo querelo. De Luca ha querelato Di Maio, e poichè Di Maio dice di essere un cittadino modello, gli chiedo: "rinunci all'immunità parlamentare". Così ha risposto il segretario del Pd a Giovanni Floris.
Oggi il governatore della Campania Vincenzo De Luca ha querelato il leader pentastellato Luigi Di Maio: "Ho dato mandato ai miei legali di querelare Luigi Di Maio per le dichiarazioni rilasciate ieri e nei giorni scorsi. Invito Di Maio, membro autorevole della casta a 15mila euro al mese, a rinunciare all’immunità parlamentare". È stata questa la reazione del governatore Pd ai commenti del candidato premier del M5S, che durante un evento a Genova, ha mostrato il video della seconda parte dell'inchiesta di Fanpage.it sui rifiuti, dicendo: "Voglio farvi vedere il volto degli assassini politici della mia gente. Quando saremo al Governo inaspriremo la legge Severino che è troppo timida per i criminali politici".
E dopo le dimissioni del figlio del governatore, Roberto De Luca, che ha lasciato il suo incarico di assessore a Salerno, Renzi aveva già incalzato Luigi Di Maio: "Roberto De Luca si è dimesso da assessore a Salerno dichiarandosi innocente ma lo ha fatto per evitare polemiche pretestuose in campagna elettorale. Su come è stata fatta questa inchiesta, ognuno si farà un'opinione. Qui c'è solo un punto, semplice, chiedo a Luigi Di Maio: dopo aver detto che De Luca è un assassino, sei disponibile a rinunciare pubblicamente all'immunità parlamentare? Sì o no?".
Le reazioni dei politici al terzo video dell'inchiesta
"Siamo in piena campagna elettorale, tutto può essere strumentalizzato, vediamo che cosa succede", Così il ministro della Salute e leader di Civica popolare Beatrice Lorenzin si è espressa stasera a Genova a margine di un incontro elettorale, commentando la video inchiesta di Fanpage sulla gestione dei rifiuti in Campania."È un'inchiesta che ho seguito con grande attenzione, si tratta di inchieste che lasciano molte perplessità, ma aspettiamo un attimo", ha concluso.
"De Luca querela Di Maio. Noi invece quereliamo chi uccide le nostre terre e le vite dei suoi abitanti e ha soffocato di debiti Napoli, città che abbiamo liberato dai rifiuti così come abbiamo liberato il Comune dalle collusioni tra affari, politica e criminalità dei colletti bianchi", così in un tweet il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris.
Invece il senatore Pd Stefano Esposito si rivolge direttamente a Di Maio con un post su Facebook: "Ma quale Gomorra, ma quale Tangentopoli, Luigi, lascia stare. Capisco che da bravo politicante dentro i cui panni stai sempre più sprofondando, devi dirla ogni volta più grossa, ma stavolta stai davvero esagerando. Tra l'altro coperto dall'immunità, che ti consente di dire ogni castroneria. Pensa al tuo Vate, condannato in via definitiva per omicidio colposo, ai ‘fratelli' incappucciati che si aggirano dalle tue parti, ai professionisti della cresta che, poverini, sono stati presi con le mani nella marmellata. Pensa tutti loro e fai un favore agli italiani: scendi dallo sgabellino e taci".
Arturo Scotto, esponente di Liberi e Uguali, ha commentato le parole di De Luca senior, che ieri in un video ha giudicato l'inchiesta Bloody money "un'operazione squadristica e camorristica": "Ieri il Presidente della Regione ha parlato di giornalisti camorristi, esibendosi in una autodifesa tragicomica. Non ci ha spiegato però il perché della presenza di personaggi ambigui, premiati con posizioni apicali nella sua amministrazione, vicini ad ambienti camorristici e a caccia di tangenti. Iacolare è stato l'uomo che ha sancito il patto tra De Mita e De Luca, consentendo a quest'ultimo di battere Caldoro e portare l'ex sindaco di Salerno a Palazzo Santa Lucia. Dunque, un personaggio non banale, premiato con la presidenza della Sma. A questo devono rispondere i vertici della Regione. Una lottizzazione devastante che ha alimentato pratiche corruttive. Gli organi competenti intervengano per capire perché le gare si inceppavano o andavano deserte e si procedeva di emergenza in emergenza. Uno schifo a cui è giusto ribellarsi in tutte le sedi".
Mentre il senatore di Liberi e Uguali Peppe De Cristofaro, capolista a Napoli e a Salerno commenta così la terza puntata dell'inchiesta: "Il terzo video pubblicato da Fanpage.it è l'ennesima ed ulteriore dimostrazione di un intollerabile intreccio tra politica, affari e criminalità, sulla pelle dei cittadini campani. Il presidente De Luca invece di minimizzare, proclamarsi vittima di inesistenti complotti e di insultare i bravi e coraggiosi giornalisti, farebbe bene a prenderne atto e a trarne le dovute conseguenze. Lavoreremo affinché la parola e la scelta dei propri rappresentanti in Regione, possa tornare il prima possibile ai cittadini campani".
"Non vorrei rilasciare dichiarazioni", ha detto invece il ministro della Giustizia, Andrea Orlando. E alla domanda sulle indagini che hanno riguardato anche i giornalisti della testata Fanpage.it, il ministro ha risposto: "Non commento le decisioni della magistratura, se sono stati indagati è perché gli verrà contestato un reato".