Inchiesta Fanpage, De Luca querela Di Maio: “E ora rinuncia all’immunità parlamentare”
Il governatore della Regione Campania ha annunciato una querela nei confronti di Luigi Di Maio, il capo politico del Movimento 5 Stelle. "Ho dato mandato ai miei legali di querelare Luigi Di Maio per le dichiarazioni rilasciate ieri e nei giorni scorsi. Invito Di Maio, membro autorevole della casta a 15mila euro al mese, a rinunciare all’immunità parlamentare. Gli rinnoveremo la richiesta ogni giorno fino alle elezioni", ha scritto De Luca in un post Facebook appena pubblicato. La querela contro Di Maio era stata suggerita anche dal segretario del Pd, Matteo Renzi, che pochi giorni fa ha dichiarato, e successivamente ribadito: "Roberto De Luca si è dimesso da assessore a Salerno dichiarandosi innocente ma lo ha fatto per evitare polemiche pretestuose in campagna elettorale. Su come è stata fatta questa inchiesta, ognuno si farà un'opinione. Qui c'è solo un punto, semplice, chiedo a Luigi Di Maio: dopo aver detto che De Luca è un assassino, sei disponibile a rinunciare pubblicamente all'immunità parlamentare? Sì o no? Qualcuno farà questa domanda al grillino anti casta?". Il governatore campano, dopo aver attaccato Fanpage per l'inchiesta condotta sul traffico di rifiuti in Campania, pare aver accolto di buon grado il suggerimento dell'ex premier dem e ha annunciato di aver dato mandato ai suoi legali per procedere contro Luigi Di Maio.
Luigi Di Maio, nell'ambito di un evento elettorale tenutosi a Genova, ha proiettato sul grande schermo le immagini della seconda puntata dell'inchiesta condotta da Fanpage.it e spiegato: "Voglio farvi vedere il volto degli assassini politici della mia gente. Quando saremo al Governo inaspriremo la legge Severino che è troppo timida per i criminali politici. I bravissimi giornalisti di Fanpage.it, che si sono infiltrati in un sistema criminale di traffico illecito di rifiuti, hanno beccato il figlio di De Luca che dava indicazioni per una tangente del 15 per cento su un appalto da far vincere agli amici degli amici. L'inquinamento nella terra dei fuochi esiste per colpa dei politici del Partito democratico e di Forza Italia che fanno affari con la criminalità organizzata".