Inchiesta Fanpage, Bloody Money si trasferisce in Veneto. Il M5S sul blog: “È Gomorra Nord”
"In Veneto c'è Gomorra Nord, ma la camorra ci teme". Movimento 5 Stelle scatenato sulla quarta puntata dell'inchiesta Fanpage, Bloody Money. In particolare non è sfuggito agli stellati un passaggio del video in cui Maria Grazia Canuto, la Dama di Mezzo, e l'imprenditore dicono: "Se a Venezia ci capita un Sindaco 5 Stelle o un Massimo Cacciari non facciamo più niente. Diventa un parco tecnologico con piantine e fiori".
È quanto si legge in un post sul blog delle Stelle dal titolo "Sotto un sindaco 5 Stelle la camorra crepa". "Il loro problema è invece il MoVimento 5 Stelle. Il motivo? Molto semplice: da anni teniamo gli occhi puntati su Porto Marghera, sulle discariche abusive in Veneto, gli incendi dolosi delle ecomafie e i disastri ambientali. Ma non c'è solo Porto Marghera, in Veneto. C'è la Gomorra del Nord e c'è la mano della criminalità organizzata nello smaltimento illegale di rifiuti. Ci sono i Pfas, con la contaminazione dell'acqua potabile di 350 mila veneti: 5 esposti, 2 interrogazioni, 1 ricorso al Presidente della Repubblica, 1 ricorso al Tar veneto. C'e' la terra dei fuochi del Nord, in Veneto", attacca il M5S che conclude "Domenica i veneti e tutti gli italiani hanno un motivo in più per votare M5S. Un motivo che riguarda la nostra salute, il nostro ambiente, la nostra sicurezza e la qualità delle nostre vite".
"A gennaio abbiamo fatto approvare dal consiglio regionale veneto la nostra legge antimafia – si legge nel post – , che obbliga la Regione a costituirsi parte civile nei processi di mafia celebrati per reati avvenuti in Veneto. Il nostro Jacopo Berti ha scritto questa legge quando si è scoperto che alcuni lavori sul Passante di Mestre e proprio a Marghera erano stati eseguiti un’azienda il cui ex amministratore era finito agli arresti per un’indagine della Dda di Napoli sulle infiltrazioni camorristiche negli appalti. Su Marghera e sul Veneto abbiamo lavorato tanto in questi anni. La nostra consigliera Erika Baldin ha più volte chiesto conto alla giunta veneta sugli episodi sospetti, sugli incendi, sugli sversamenti di materiali tossici e sui fumi che appestano quel lembo della bellissima laguna veneziana. Luigi Di Maio l’ha visitata un mese e mezzo fa, Marghera, e ha visto da vicino lo stato in cui versa l’immensa area inquinata di cui da anni chiediamo la bonifica. Ci hanno speso sopra un miliardo di euro, eppure con la bonifica si va avanti a ritmi lentissimi".