Inchiesta Cattiva Scuola, il ministro Valditara deposita esposto in Procura: “Indaghi sui responsabili”
Pugno duro del ministero dell'Istruzione contro il mercato nero dei titoli scolastici. Il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara, come aveva anticipato, ha depositato alla Procura della Repubblica di Napoli l'esposto annunciato subito dopo la pubblicazione dell'inchiesta di Fanpage.it ‘La Cattiva Scuola', realizzata dal team Backstair, che fa luce sulle irregolarità presenti nel sistema di reclutamento degli insegnanti, e sul mercato illecito dei titoli utili a scalare le graduatorie per le supplenze (GPS), un modello che penalizza chi non ha i soldi per acquistare certificazioni di lingua o di informatica e master.
Nell'inchiesta, trasmessa anche in onda da ‘Piazzapulita' su La7 durante la puntata di giovedì scorso, si vede una nostra giornalista sotto copertura interagire con enti di formazione e sindacati, che le offrono a pagamento pacchetti di titoli, assicurandole il facile superamento delle prove d'esame.
Lo scorso venerdì il ministero dell'Istruzione si era dichiarato "parte lesa", e aveva annunciato l'esposto, promettendo di chiedere alla Procura della Repubblica di indagare su eventuali reati commessi. In quell'occasione ha ricordato i provvedimenti fino ad ora presi per contrastare queste pratiche illegali, che esistono da anni e che non sono state ancora arginate.
Fanpage.it pubblica in esclusiva l'esposto, di cui si occuperà anche il programma ‘Piazzapulita' prossimamente.
Cosa c'è nella denuncia di Valditara alla Procura
L'esposto del ministro Valditara, datato 29 gennaio, parte dall'inchiesta di Fanpage, che si concentra appunto sul conseguimento delle certificazioni valide per l'accesso alle Graduatorie provinciali di supplenza (GPS). Nell'esposto si ricorda che l'inchiesta ‘La Cattiva Scuola' "documenta lo svolgimento ‘anomalo' di una prova d'esame finalizzata all'ottenimento di certificazioni in lingue straniere", che permettono un avanzamento nelle GPS. L'esame in questione è "un falso ed il titolo verrebbe conseguito dietro pagamento di una somma di denaro", si legge. "Dal servizio emerge un sistema organizzato che coinvolge ‘procacciatori di titoli' e società di certificazione".
"In ragione di quanto sopra – continua il documento – si formula istanza affinché la S.V. Ill.ma vorrà, con immediatezza, operare tutte le investigazioni necessarie al fine di verificare l'eventuale ricorrere di fattispecie di reato, individuandone, laddove ricorressero le responsabilità individuali".
E ancora: "Con il presente atto si manifesta la volontà di sporgere querela, in ordine agli eventuali reati che saranno individuati, e che non siano procedibili d'ufficio, chiedendo la punizione dei responsabili".
Il ministro in chiusura aggiunge che valuterà la possibilità di costituirsi "parte civile per l'eventuale fase processuale".
Cosa ha fatto fino ad ora il ministero dell'Istruzione Valditara contro i ‘diplomifici'
Nella nota che Viale Trastevere ha emanato venerdì, sono elencati alcuni provvedimenti adottati dal ministro, come "il piano di vigilanza straordinario messo in atto nello scorso anno scolastico per contrastare il fenomeno dei cosiddetti ‘diplomifici' che ha prodotto un'estesa azione ispettiva sfociata nella revoca della parità scolastica ad un alto numero di istituzioni scolastiche coinvolte. Il piano è stato rafforzato mediante il protocollo d'intesa con la Guardia di finanza che ha permesso una più proficua attività di collaborazione con gli Uffici scolastici regionali impegnati negli accertamenti ispettivi. Per la lotta ai diplomifici è stato anche predisposto un pacchetto di norme inserite in uno specifico disegno di legge, attualmente in discussione in Parlamento".
Per quanto riguarda la proliferazione delle certificazioni linguistiche e di quelle relative alla metodologia metodologia Clil (acronimo di Content and Language Integrated Learning), il ministero specifica inoltre che con il decreto dipartimentale n.2813 del 21 novembre 2024 che, nel ricostituire l'elenco degli enti autorizzati al rilascio delle certificazioni linguistiche, che ha validità di 3 anni, a partire dall'anno 2024-2025, ne ha ridotto sensibilmente il numero dai 41 precedenti agli 8 attuali, respingendo 48 domande sulle 56 presentate. Mentre relativamente alle certificazioni sulla metodologia Clil, a partire dall'anno scolastico 2024-2025 è stata introdotta un'altra misura: vengono considerate utili per acquisire punteggio nell'aggiornamento delle GPS solo le certificazioni e i perfezionamenti rilasciati dalle università.