Inail, 119 denunce di morti sul lavoro nei primi due mesi dell’anno: è il 19% in più dell’anno scorso
È aumentato il numero di morti sul lavoro nel 2024: i dati provvisori dell'Inail riportano che nei primi due mesi dell'anno le denunce di infortunio sul lavoro sono state 92.711 (+7,2% rispetto allo stesso periodo del 2023), considerando sia quelle relative a fatti avvenuti sul posto di lavoro sia quelle durante gli spostamenti per andare al lavoro o tornare a casa. In tutto, 119 denunce hanno riguardato episodi "con esito mortale" (+19%). Cresciute anche le patologie di origine professionale: sono arrivate 14.099 denunce, il 35,6% in più in un anno.
Rispetto al 2019, il numero di denunce totali è sceso del 7,4%. Il numero di morti invece è il più alto proprio dall'anno prima della pandemia, ed è decisamente più alto dello scorso anno, quando le denunce furono cento. L'Inail ha comunque sottolineato che si tratta di dati provvisori: si tratta solo delle denunce presentate, e non sono ancora state completate tutte le procedure amministrative per stabilire se ciascuno di questi casi riguardasse effettivamente quello che legalmente si può considerare un infortunio sul lavoro. Il ministero del Lavoro, a sua volta, ha chiesto "cautela" nel confrontare i dati fino a quando non saranno consolidati, e ha ricordato che per quanto riguarda i morti sul lavoro di solito solo "la metà delle denunce" viene poi "accertata come infortunio sul lavoro".
Osservando i dati provvisori, comunque, si può notare che il Sud Italia è l'area in cui il numero di morti è aumentato di più. Infatti le denunce sono state 24, così come nel Nord Est. Tuttavia, qui l'anno scorso erano state 22, mentre nel Mezzogiorno ‘solo' 14. Le Regioni del Nord Ovest hanno fatto registrare 39 vittime sul lavoro, rispetto alle 35 del 2023. Al Centro, invece, c'è stato un leggero miglioramento: i morti sono stati 21, mentre nei primi due mesi dello scorso anno erano stati 23.
Sempre guardando agli aumenti, le Regioni dove il numero di morti è cresciuto di più sono tendenzialmente quelle più popolate – come è prevedibile -, ma non solo. Infatti, al primo posto c'è la Lombardia con otto vittime in più, e al secondo posto la Campania con un incremento di sei morti. Tuttavia, lo stesso dato si registra anche nella Provincia autonoma di Bolzano: +6. Seguono poi Lazio con +5 e la Sicilia con +4, mentre le Regioni dove il risultato è positivo sono soprattutto Veneto e Piemonte: qui ci sono stati rispettivamente otto e sei morti in meno nei primi due mesi dell'anno.