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In zona arancione e rossa le restrizioni saranno solo per i non vaccinati

Il governo sta prendendo seriamente in considerazione la proposta delle Regioni che chiedono, in caso di zona arancione e rossa, di imporre le restrizioni solo ai non vaccinati.
A cura di Tommaso Coluzzi
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In zona gialla regole uguali per tutti, in zona arancione e rossa no. La differenza potrà farla il vaccino contro il Covid. La proposta arriva dalle Regioni, soprattutto da quelle per cui torna l'incubo dei colori e soprattutto delle chiusure, ma anche da molte altre. Il governo, a questo punto, ci sta pensando seriamente. Già nei prossimi giorni arriveranno diversi temi sul tavolo dell'esecutivo, che è chiamato a prendere delle decisioni importanti nelle prossime settimane. L'obiettivo è arrivare a Natale senza che la quarta ondata prenda il sopravvento. La campagna vaccinale prosegue, con l'impatto della terza dose di vaccino che potrà essere determinante su un nuovo abbassamento dei casi.

Perché le restrizioni per i non vaccinati possono cambiare

L'idea portata avanti dalle Regioni è sempre la stessa: non si può e non si deve richiudere nulla. Sarebbe un danno enorme all'economia e non è un caso che tra i più preoccupati ci sia la Provincia di Bolzano, che rischia il passaggio in zona gialla già dalla prossima settimana e presto forse anche in arancione. La paura è lo stop alla stagione invernale, dopo che lo scorso anno è stato drammatico con un colpo mortale all'economia del settore. Il lockdown per non vaccinati su modello Austria, però, non è neanche preso in considerazione. Quello su cui si sta riflettendo è, con l'eventuale cambio di colore, di non penalizzare chi ha ricevuto il vaccino contro il Covid. In sostanza con il passaggio in zona arancione o rossa le restrizioni varrebbero solo per chi non è vaccinato, mentre per chi è immunizzato resterebbe tutto normale.

Obbligo terza dose e durata del green pass, cosa cambia

Le novità potrebbero arrivare già domani, o al massimo dalla prossima settimana. Il governo si è convinto a cambiare la durata del green pass, che presenta un'evidente incongruenza con la presunta copertura del vaccino contro il Covid. Ora con la seconda dose si ha una certificazione verde che dura un anno, ma dopo sei mesi viene chiesto di fare la terza dose perché la protezione cala. Per questo motivo la durata del green pass con doppia dose di vaccino potrebbe scendere a nove mesi, con una revisione anche delle tempistiche del tampone, che potrebbe calare a 48 ore per il molecolare e 24 per il rapido. Intanto, però, il governo si prepara anche ad approvare l'obbligo di terza dose per medici, infermieri e sanitari in generale.

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