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In un anno il debito pubblico italiano è aumentato di 97 miliardi: quanto vale ora secondo Bankitalia

Secondo le ultime stime della Banca d’Italia, a fine dicembre il debito pubblico italiano ammonta a 2.965,7 miliardi e registra un aumento di circa 97 miliardi di euro rispetto all’anno precedente.
A cura di Giulia Casula
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Il debito pubblico italiano ammonta a 2.965,7 miliardi. Sono gli ultimi dati sui conti pubblici aggiornati e forniti dalla Banca d'Italia. Al 31 dicembre 2024 il debito sfiora i 3miliardi e registra un aumento di circa 97 miliardi di euro rispetto all'anno precedente.

Secondo le stime di Bankitalia infatti, l'ammontare complessivo è passato dai 2.868,4 miliardi di fine 2023, pari al 134,8% del Pil, agli attuali 2.965,7 miliardi. A dicembre 2024 quindi, il debito è rimasto al di sotto dei 3miliardi e leggermente in calo rispetto ai dati di ottobre, quando aveva raggiunto un nuovo livello record (2.981,3 miliardi).

Perché il debito pubblico è aumentato in un anno

Nelle sue comunicazioni, la Banca d'Italia ha chiarito alcune delle ragioni dietro l'incremento del debito pubblico registrato nel giro di un anno. A determinare l'aumento di 97,3 miliardi rispetto al 2023 sono stati una serie di fattori, che l'istituto di via Nazionale ha elencato nel dettaglio: in primis, il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (pari a 105,7 miliardi) e l'effetto complessivo degli scarti e dei premi all'emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione e della variazione del cambio (pari a 3,9 miliardi), parzialmente compensati dalla diminuzione delle disponibilità liquide del Tesoro (12,3 miliardi, a 37,6).

Per quanto riguarda la ripartizione per sottosettori, inoltre, Bankitalia ha spiegato che il debito consolidato delle amministrazioni centrali è cresciuto di 99,9 miliardi e ora ammonta a 2.883,6, mentre quello delle amministrazioni locali si è ridotto di 2,6 miliardi e si attesta a 82,0. Per gli enti di previdenza invece, il debito è rimasto grossomodo invariato.

Tra i primi a commentare i dati della Banca d'Italia, c'è Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori. "Anche se ci siamo salvati per un pelo dalla soglia monstre dei 3 mila miliardi, superata a novembre, si tratta di una magra consolazione. Il Debito del 2024 resta, infatti, un record storico poco invidiabile", ha dichiarato oggi. "Non è difficile prevedere, poi, che nel 2024 salirà anche il rapporto Debito su Pil, che nel 2023 era già al 134,8 per cento del Pil", ha aggiunto.

Per Dona "anche se non si tratta di un primato e siamo ben lontani dal 154,9% del 2020, il quadro resta preoccupante, soprattutto perché ora il Paese è fermo e sia nel quarto che nel terzo trimestre del 2024 il Pil è rimasto stazionario. Inoltre, la crescita acquisita per il 2025 è nulla", ha concluso.

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