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In un anno i bambini uccisi in guerra sono triplicati

Nel suo discorso al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra, l’Alto Commissario Volker Türk ha riportato alcuni dati sulle guerre nel 2023: “La percentuale di donne civili uccise in conflitti nel 2023 è raddoppiata e quella dei bambini è triplicata, i civili uccisi sono aumentati del 72%”
A cura di Pietro Forti
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Ieri si è tenuto il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra, in Svizzera, e l'Alto Commissario per i diritti umani, l'austriaco Volker Türk, si è concentrato su tutti gli scenari di guerra. In particolare, l'Alto Commissario ha riportato i numeri delle morti civili nel corso del 2023: "I dati raccolti dal mio ufficio mostrano che il numero di morti civili nei conflitti armati è aumentato del 72% – ha documentato Türk –  I dati indicano in maniera orribile che la percentuale di donne civili uccise nel 2023 è raddoppiata e quella dei bambini è triplicata rispetto all'anno precedente".

L'Alto Commissario si è poi concentrato sul conflitto in corso a Gaza: "Da quando la guerra è scoppiata dopo l'attacco senza precedenti di Hamas all'interno di Israele, il 7 ottobre, più di 120mila persone a Gaza, in gran parte donne e bambini, sono state uccise o ferite a causa delle intense offensive israeliane– ha spiegato Türk – Da quando Israele ha intensificato le operazioni a Rafah, all'inizio di maggio, quasi un milione di palestinesi sono stati sfollati con la forza ancora una volta, mentre la consegna degli aiuti e l'accesso umanitario si sono ulteriormente deteriorati".

A maggio Joyce Msuya, vice-coordinatrice dei soccorsi delle Nazioni Unite, aveva spiegato agli ambasciatori del Consiglio di Sicurezza: "Oltre il 75% della popolazione dell'enclave è sfollata con la forza e si profila una carestia – aveva commentato l'Alta funzionaria – Migliaia di bambini sono stati uccisi e feriti in quella che i colleghi dell'Unicef hanno definito una ‘guerra ai bambini‘".

Nel suo discorso di ieri l'Alto Commissario si è concentrato anche sul conflitto civile in Sudan, altro scenario di guerra che secondo le Nazioni Unite potrebbe profilarsi come genocidi: "Il Sudan sta venendo distrutto sotto i nostri occhi da due parti in guerra che hanno fomentato tensioni etniche, negato assistenza umanitaria, arrestato attivisti per i diritti umani e messo da parte i diritti del loro stesso popolo – ha continuato Türk – Io stesso ho messo in guardia entrambi i generali dalla loro responsabilità in possibili crimini di guerra e altre atrocità, come stupri di guerra e attacchi a sfondo etnico. Sono responsabili dell'impatto delle loro azioni sui civili, tra cui lo sfollamento di massa, l'imminente carestia e l'intensificarsi del disastro umanitario". Tra aprile e dicembre del 2023, circa 12.260 persone sono state uccise e 33mila sono rimaste ferite. Milioni di persone sono sfollate e molti sono fuggiti nei Paesi vicini.

Secondo uno studio pubblicato a inizio giugno dal Peace Research Institute di Oslo (Prio), il 2023 è il singolo anno in cui si sono verificati più conflitti armati nel mondo dalla fine della Seconda guerra mondiale, più di qualsiasi altro anno: delle 59 guerre, 28 sono state in Africa. Paradossalmente, il numero di Paesi coinvolti è diminuito, passando da 39 a 34 in un anno. A fronte di un alto numero di civili morti, tuttavia, secondo l'Università svedese di Uppsala il numero di morti in combattimento si sarebbe dimezzato, scendendo a 122mila rispetto all'anno precedente.

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