In Ucraina non c’è più benzina: code infinite ai distributori, Paese paralizzato
Da settimane ormai in Ucraina scarseggia il carburante. Solo una manciata di stazioni di rifornimento in tutto il Paese è rimasta aperta. Secondo quanto riporta l'Economist, lo scorso 19 maggio nei 550 chilometri che separano Kiev da Leopoli, solo due stazioni di servizio erano funzionanti. La guerra ha messo in ginocchio il Paese: prima dell'invasione russa l'Ucraina importava l'80% del carburante, principalmente per via ferroviaria attraverso la Bielorussia, un'ipotesi ora irrealizzabile. In minor parte il carburante arrivava anche via nave, ma con il blocco russo ai porti del Mar Nero anche questa opzione non è più disponibile.
Senza contare che la raffineria di Kremenchuk, l'unico produttore ucraino, è stata bombardata in aprile e ora non è quindi più in funzione. I rifornimenti da settimane sono razionati e nel frattempo si cerca di resistere con gli aiuti in arrivo dall'Occidente, ma la vita diventa sempre più dura per gli ucraini che non sono riusciti o non hanno voluto lasciare il Paese.
Le forniture di carburante all'Ucraina è anche uno dei temi discussi oggi dal presidente Volodymyr Zelensky e dal premier britannico Boris Johnson in una telefonata: "Abbiamo discusso di rafforzare il sostegno difensivo all'Ucraina, di intensificare il lavoro sulle garanzie di sicurezza, di fornire carburante all'Ucraina. Dobbiamo lavorare insieme per prevenire una crisi alimentare e per sbloccare i porti ucraini", ha fatto sapere Zelensky in un tweet.
Intanto oggi l'Ucraiana, nel suo aggiornamento sulle perdite inflitte dallo scoppio della guerra fino adesso a Mosca, ha segnalato di aver distrutto anche 2.226 tra veicoli e autocisterne per il trasporto del carburante.