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Gianfranco Rotondi rifonda la Dc: “Per un centrodestra diverso da quello di Salvini e Meloni”

Nei Comuni siciliani di Favara, Caltagirone e Giarre le liste della Democrazia Cristiana, messe in campo dall’ex presidente Cuffaro, hanno eletto alcuni consiglieri comunali. In certi casi, la DC ha anche superato le percentuali degli alleati di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. “È una testimonianza di stima verso Totò Cuffaro, ma forse indica anche che la Sicilia è rimasta democristiana”, ha detto a Fanpage.it Gianfranco Rotondi, democristiano di lungo corso e vicino a Cuffaro nella sfida di rilanciare la Democrazia Cristiana.
A cura di Giuseppe Pastore
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"La Democrazia Cristiana oggi è tornata nelle istituzioni siciliane". Sono le parole con cui l'ex presidente della Sicilia, Totò Cuffaro ha comunicato il risultato delle liste della DC che, in alcuni Comuni dell'isola, hanno ottenuto dei posti in Consiglio comunale. Un risultato che ha il sapore di un tuffo nel passato, ma che al tempo stesso premia la sfida di ricostruire una nuova Democrazia Cristiana in Sicilia, lanciata un anno fa dallo stesso Cuffaro e ben accolta anche da Gianfranco Rotondi, ex ministro, attualmente deputato di Forza Italia e democristiano di lungo corso. "Le percentuali raggiunte sono una testimonianza di stima verso Cuffaro, ma forse indicano anche che la Sicilia è rimasta democristiana", ha detto Rotondi a Fanpage.it commentando i risultati delle liste della DC messe in campo da Cuffaro nella coalizione di centrodestra. "Ha voluto dire ancora qualcosa in politica", le parole che Rotondi usa per l'ex presidente siciliano che ha scontato una pena dopo la condanna per favoreggiamento personale di appartenenti a Cosa Nostra: "Ha voluto promuovere qualche giovane, formare una lista con lo stemma della sua giovinezza e la gente gli ha dato il 10%". Renato Grassi, il segretario nazionale della DC, ha parlato di "una speranza ed un impegno a riportare la Democrazia Cristiana anche a livello nazionale al prestigioso ruolo rappresentativo e politico che le compete".

Nel Comune di Favara (Agrigento) la DC ha incassato più del 10%, risultando il secondo partito e superando le liste alleate di Lega e Forza Italia. Anche a Giarre (Catania) la DC ha superato Forza Italia, mentre a Caltagirone (Catania) ha raggiunto la stessa percentuale di Fratelli d'Italia. "Tutto questo – ha commentato Gianfranco Rotondi – vuol dire che i rappresentanti della Democrazia Cristiana siciliana sono più presenti e più stimati nella società di quelli di altre Regioni". E di questo "va dato merito a Cuffaro", ha aggiunto il deputato di Forza Italia.

I risultati della Dc in Sicilia, Rotondi: Segno di stima per Cuffaro

"Credo che dentro un processo politico nuovo, il contributo dei Democristiani sia ancora attuale", la riflessione di Gianfranco Rotondi. Per il deputato, i risultati ottenuti in Sicilia dalle liste della DC sono sinonimo "della stima profondissima della società siciliana per Totò Cuffaro". Nelle sue parole, Rotondi non si spinge oltre ed evita di collegare le percentuali raccolte in alcuni Comuni siciliani a qualcosa di più ampio, se non a quel "contributo" che la DC potrebbe rappresentare in un nuovo progetto politico centrista. L'ex ministro resta sobrio anche quando dice che sono stati i democristiani a costruire l'Italia e l'Europa. "Basta il ricordo di questi meriti per fare consenso?", si chiede: "Direi di no, altrimenti dovremmo dire che l'elettorato siciliano ha buona memoria e quello lombardo o campano no". Eppure, il dato registrato in Sicilia crea un certo stupore soprattutto guardando i Comuni in cui le liste della DC hanno superato gli alleati di centrodestra. "In Sicilia è difficile fare qualcosa al di fuori del centrodestra, come un tempo era difficile fare qualcosa fuori dalla Dc", ha detto Rotondi. "Ci sono zone in cui la continuità tra DC e centrodestra è stata assoluta come in Sicilia e Lombardia", ha aggiunto.

La DC di oggi non si riconosce nel centrodestra

Rotondi cita Milano quando ragiona su quale possa essere il futuro della Democrazia Cristiana. Nonostante sia un deputato di Forza Italia, lì ha sostenuto la candidatura di Beppe Sala per il centrosinistra perché "oggi il voto democristiano cerca un nuovo equilibrio", spiega. Se in passato "Berlusconi ha messo a suo agio i democristiani, mantenendone una continuità di valori", adesso "anche un democristiano che storicamente è nel centrodestra come me, fatica un po' a riconoscersi in una posizione come quella di Salvini". E toccando i temi, Gianfranco Rotondi non si ritrova "nella guerra ai migranti – dice – e se il centrodestra si riduce a questo ha già perso le elezioni politiche perché fa il pieno delle paure, dimenticando che la vittoria la consegui quando invece fai il pieno delle speranze". Insomma, a differenza del passato, la Democrazia Cristiana faticherebbe a ritrovare i suoi valori nell'attuale centrodestra: "Berlusconi patisce il riflesso condizionato di essere il fondatore del centrodestra, ma poi si rende conto che il sovranismo non è la continuità del suo centrodestra", dice Rotondi. Per questo, racconta, "ogni volta che lo sento, lo esorto a correre una nuova avventura: lui ha le potenzialità per battezzare una cosa nuova in cui non ci sia più una differenza tra i democristiani e Beppe Sala, tra i Verdi e i Cattolici popolari". È l'idea di un centro allargato di cui, secondo Rotondi, proprio il sindaco Milano potrebbe essere protagonista: "Il centro – dice – può essere il luogo in cui si vincono le prossime elezioni politiche". Ma la scommessa di Rotondi non prescinde dai temi che dovrebbero esseri quelli legati alle politiche verdi ed ecologiche, mentre "a destra c'è ancora l'illusione che si possa accarezzare l'economia del passato".

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