In Sicilia Forza Italia propone il Reddito di cittadinanza regionale, cos’è e come funzionerebbe
Il Reddito di cittadinanza cancellato dal governo Meloni torna in una proposta di legge regionale, in Sicilia. A chiedere di introdurlo però non è il Movimento 5 stelle o un altro gruppo di opposizione, ma Forza Italia, lo schieramento del presidente Renato Schifani. La proposta di legge in questione è consultabile sul sito dell'Assemblea regionale siciliana, è stata depositata il 6 giugno e nei prossimi giorni inizierà il suo iter, con l'assegnazione alle commissioni competenti.
La prima firma è della deputata Luisa Lantieri Annunziata, vicepresidente dell'Ars ed esponente di FI. Lo stesso partito che, nella maggioranza di centrodestra, ha deciso di eliminare il Rdc nazionale, ha presentato un disegno di legge per crearne uno regionale. Una contraddizione che il leader del M5s Giuseppe Conte ha sottolineato, attaccando: "Il partito del ministro Tajani ammette in sostanza che è stato un errore smantellare il RdC".
Chi potrebbe ottenere il nuovo Reddito proposto in Sicilia
Il ddl prevede di lanciare di "Reddito regionale di cittadinanza". Una proposta che non ha "alcuna pretesa che la Regione Sicilia si sostituisca allo Stato nell'affrontare quella che è a tutti gli effetti un'emergenza nazionale", ma avrebbe comunque l'intenzione di provare a "raggiungere l'intera platea di nuclei precedentemente beneficiari del RdC, affinché non sia lasciato indietro nessuno".
Per riceverlo bisognerebbe essere cittadini Ue o avere un permesso regolare di soggiorno, e risiedere in Sicilia da almeno cinque anni. Per quanto riguarda i requisiti economici, questi sono identici a quelli creati per il Rdc, e quindi più ampi di quelli fissati dal governo Meloni per le sue misure: "Nuclei familiari composti da soggetti attivabili al lavoro di età compresa tra 18 e 59 anni, esposti a rischio di povertà e di emarginazione, che non siano beneficiari" di Adi e Sfl. L'Isee dovrebbe essere non superiore a 9.360 euro, il patrimonio immobiliare sotto i 30mila euro (esclusa la casa di abitazione), reddito sotto i 6mila euro anni da adattare con la scala di equivalenza in base alla composizione della famiglia.
Come funziona e quanto vale il Reddito regionale di cittadinanza
Il meccanismo del Reddito regionale di cittadinanza, invece, sarebbe diverso da quello del Rdc. Infatti, la Regione partirebbe con dei "protocolli d'intesa con le principali organizzazioni di rappresentanza imprenditoriale", per raccogliere l'adesione delle aziende. Dopodiché, i beneficiari attraverserebbero due fasi: prima e dopo l'inizio del Percorso regionale di inclusione attiva.
Prima dell'inizio del Percorso regionale di inclusione attiva, la famiglia avrebbe diritto a ricevere fino a 200 euro al mese per ogni componente del nucleo familiare oltre il secondo. Questo assegno potrebbe durare al massimo per dodici mensilità.
La seconda fase inizierebbe invece con l'inserimento nel percorso di inclusione attiva. Una volta assegnato il beneficiario a un'azienda coinvolta dalla Regione, si dovrebbe stipulare un contratto: a tempo indeterminato, determinato, come tirocinio extracurricolare o anche come apprendistato, per i 18-29enni.
A quel punto, l'assegno regionale passerebbe a 400 euro, e la durata massima diventerebbe di ventiquattro mesi. In questo periodo, sostanzialmente, la persona riceverebbe lo stipendio previsto dall'impresa che l'ha assunta, ma all'interno di quello stipendio 400 euro sarebbero forniti dalla Regione e solo il resto sarebbe pagato dall'azienda. Ad esempio, se la paga prevista è di 700 euro, 400 euro saranno pagati dalla Regione e 300 dal datore di lavoro. In questa forma, quindi, il Rdc regionale diventerebbe molto più simile a un bonus per le assunzioni, e a beneficiarne sarebbero principalmente le imprese.
FI difende il Reddito e critica le misure del governo Meloni
Scorrendo il ddl, si nota che Lantieri non ha risparmiato gli elogi al Rdc, che, "in una delle fasi più difficili della storia recente, ha garantito la dignità delle fasce sociali maggiormente vulnerabili del Paese ". Bisogna condannare, si legge "la stigmatizzazione sociale associata alla mancanza di risorse", che "contribuisce a creare sentimenti di vergogna".
Parole che vengono da un partito che fa parte della maggioranza che ha criticato duramente il Rdc e attaccato i suoi beneficiari a più riprese. La difesa del Reddito di cittadinanza continua: l'efficacia della misura ha "inevitabilmente risentito della crisi pandemica, nonché della scarsa efficienza dei centri per l'impiego", ma "ha dato sostegno ai nuclei familiari in difficoltà, ammortizzando notevolmente i danni dell'emergenza sanitaria sul tessuto socioeconomico del Paese".
Al contrario il governo Meloni, di cui Forza Italia fa parte, "ha immediatamente dato avvio a un'azione di drastico ridimensionamento delle misure di sostegno al reddito", si legge. Non solo, ma a causa dei ritardi nel lancio del Supporto a formazione e lavoro "si prevede che nei prossimi mesi decine di migliaia di persone in difficoltà saranno prive di qualsiasi forma di sostegno al reddito". Peraltro, il Sfl "anche nel caso divenga pienamente operativo, appare strutturalmente insufficiente su entrambi i piani dell'attivazione al lavoro e del sostegno al reddito".
La reazione di Conte: "Ora chiedano scusa per le menzogne dette sul Rdc"
Alla diffusione della notizia di questa proposta di legge, non si è fatta attendere la reazione del Movimento 5 stelle, e in particolare di Giuseppe Conte. Il leader M5s ha scritto sui social: "In Sicilia la vicepresidente dell'Assemblea regionale di Forza Italia ha presentato un disegno di legge per introdurre…il Reddito di cittadinanza regionale! Avete letto bene". Incalzando poi: "Il partito del ministro Tajani ammette in sostanza che è stato un errore smantellare il RdC, una misura che per l'lstat ha permesso a quasi 2 milioni di persone di uscire dalla povertà assoluta. Meglio tardi che mai". Conte ha concluso con un attacco: "Farebbero bene a chiedere scusa per le scelte fatte, per le menzogne dette e per una campagna diffamatoria a reti unificate contro gli italiani in difficoltà".