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News su migranti e sbarchi in Italia

In Italia sono sbarcati il doppio dei migranti dello scorso anno, è polemica tra sindaci e governo

Gli sbarchi sono raddoppiati rispetto al 2022 e mentre i migranti continuano ad arrivare in Italia, nonostante la propaganda del governo, i sindaci protestano e chiedono fondi per affrontare l’emergenza.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Più del doppio degli sbarchi, secondo i dati ufficiali del ministero dell'Interno. Il 2023 si conferma un anno molto difficile in tema di flussi migratori, nonostante la propaganda del governo Meloni, che si è dovuto arrendere presto alla realtà dei fatti: le partenze dal Nordafrica non dipendono né dalla presenza delle Ong in mare, a cui ora lo stesso esecutivo chiede aiuto, né tantomeno dai porti aperti o chiusi. Secondo il cruscotto del Viminale, al momento sono arrivati oltre 102mila migranti in Italia nel 2023, il dato che è più che doppio se paragonato a quello dello scorso anno, triplo se confrontato con quello di due anni fa.

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Negli ultimi due mesi, inoltre, complice la bella stagione e l'aumento dell'instabilità nei territori chiave del continente, i flussi sono aumentati nettamente: solo il mese di maggio è stato inferiore, per arrivi, al 2022. Da giugno a oggi, inoltre, sono arrivati oltre 50mila migranti.

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La polemica tra sindaci e governo sull'accoglienza dei migranti

Il governo si trova a fronteggiare l'emergenza con i mezzi che ha a disposizione e con un circuito di accoglienza picconato negli anni dai decreti Salvini. Negli ultimi giorni sono cresciute le proteste da parte dei sindaci: "Con questi numeri non possiamo garantire il rispetto delle condizioni stabilite per legge, e la responsabilità è dello Stato centrale – ha detto il sindaco di Prato e responsabile immigrazione dell'Anci Matteo Biffoni – Non ci sono gli hub di primissima accoglienza, non ci sono le risorse per la mediazione culturale". Oggi il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, sempre del Pd, ha detto che il vero problema sono i minori non accompagnati: "La situazione ormai è oltre la sostenibilità – ha detto annunciato il ricorso al Tar – Il governo con il decreto Cutro ha abbassato da 100 a 60 euro al giorno il costo dell'accoglienza per un minore non accompagnato. Ma i servizi per i minori costano, da 100 a 120 euro al giorno".

Il governo ha replicato affidandosi alle solite fonti anonime, in questo caso del Viminale: "La polemica sollevata da alcuni sindaci, in tema di accoglienza dei migranti, è surreale – ha fatto sapere l'Interno – La mancata adozione dello stato di emergenza ha ritardato alcuni interventi sul territorio". Le uniche Regioni a non aver voluto dichiarare lo Stato di emergenza sono state quelle a guida centrosinistra.

Il governo cambia i criteri di redistribuzione dei migranti in Italia

Un'altra grana sul tavolo del governo, in tema migranti, è quella del cambio di regole per la redistribuzione interna in Italia. Fino a poche settimane fa, le persone venivano trasferite sul territorio nazionale in base ad alcuni criteri: numero di abitanti della Regione, numero di migranti già ospitati e Pil dei territori. Ora sarà fondamentale anche l'estensione territoriale, il che sfavorirà le Regioni più grandi con meno popolazione. Si parla soprattutto di Basilicata e Sardegna, che al momento ospitano poche migliaia di migranti e che dovrebbero vederne arrivare molti di più. "Va bene la solidarietà. Ma non possiamo reggere numeri importanti – ha detto Vito Bardi, governatore della Basilicata in quota Forza Italia – Spero che al Viminale varino sì un nuovo sistema, che però tenga conto delle peculiarità di ciascuna Regione. Non si può applicare un principio uguale per tutti, perché non lo siamo".

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