“In Italia persistono sessismo e stereotipi di genere”: la denuncia del Comitato Onu
Sessismo e stereotipi di genere sono ancora un problema in Italia. Lo mette nero su bianco il Comitato delle Nazioni Unite per l'eliminazione della discriminazione contro le donne (Cedaw), che oggi ha pubblicato le sue conclusioni sull'Italia, sottolineando come nel nostro Paese queste continuino a esistere sia a livello sociale che istituzionale. Nonostante la nomina di una donna alla presidenza del Consiglio, si legge nell'analisi del Comitato, la rappresentanza femminile in Parlamento è diminuita con le ultime elezioni e c'è ancora "incitamento all'odio contro le donne e le ragazze Lgbtq+ e quelle con disabilità" nei progrfammi televisivi di informazione e intrattenimento, al netto delle apprezzabili misure per eliminare gli stereotipi di genere in questi programmi.
Insomma, di passi avanti ne sono stati fatti, ma non sono stati sufficienti a sradicare il sessismo nel nostro Paese. Per questo l'organizzazione delle Nazioni Unite invita l'Italia ad accelerare l'adozione di una strategia globale volta proprio a eliminare gli stereotipi sul ruolo e le responsabilità nelle donne nella società. In questo contesto, prosegue il Comitato, è importante garantire il sistema di sanzioni imposte dall'Agcom, l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, che scatta quando viene utilizzato un linguaggio discriminatorio nei confronti delle donne.
Il Comitato, oltre ad aver apprezzato la nomina di una donna alla guida del governo italiano, ha anche accolto positivamente gli sforzi compiuti dal nostro Paese per aumentare la rappresentanza femminile nei consigli di amministrazione delle società pubbliche. In politica, però, le donne rimangono sottorappresentate sia alle Camere, ma anche tra le presidenze delle commissioni e i ministeri. La parità di genere, ribadisce l'organizzazione Onu, va garantita in ogni aspetto della vita pubblica. E raccomanda "all'Italia di definire una strategia per garantire la parità di genere tra uomini e donne in tutti i settori della vita politica e pubblica e di fornire alle donne una formazione sulle capacità di leadership, sulle campagne elettorali e sulla costruzione dei collegi elettorali per prepararle a candidarsi a tutti i livelli di governo".