In Italia le violenze sessuali sono aumentate del 35% negli ultimi quattro anni
Dal 2020 a oggi le violenze di genere sono cresciute del 35% e il fenomeno riguarda soprattutto i più giovani. A rivelarlo è il rapporto "I giovani e la violenza di genere. Dall'analisi dei dati alla percezione del fenomeno da parte delle giovani generazioni", pubblicato dalla Direzione centrale della Polizia Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.
A rimanere vittima sono principalmente le donne. Il tasso di incidenza infatti è del 75% per quanto riguarda gli atti persecutori, 81% per il reato di maltrattamenti contro i familiari e 91% nel caso di violenze sessuali. Percentuali che sono rimaste pressoché invariate nell'ultimo quadriennio.
Il 76% delle donne vittime di violenza sessuale ha meno di 34 anni
In particolare, tra le donne che hanno subito violenza sessuale dello scorso anno il 76% ha meno di 34 anni. Nella fascia tra i 14 e i 17 anni poi, il fenomeno è in aumento: se nel 2020 le giovani vittime erano il 24%, ora sono diventate il 27%. A commettere tali abusi sono per il 99% uomini.
Il report si sofferma anche sui cosiddetti reati spia o reati sentinella, quei crimini che talvolta anticipano delitti ancora più gravi. Tra questi lo stalking, che ha registrato una crescita nella fascia d'età compresa tra i 18 e i 24 anni e i maltrattamenti contro familiari e conviventi, inflitti per il 34% dei casi a ragazze con un'età inferiore ai 34 anni. O ancora il revenge porn, la diffusione di video o foto sessualmente espliciti per vendicarsi del proprio ex partner: il 62% delle vittime sono donne, di cui più della metà (67%) ha meno di 34 anni.
Per quanto riguarda i delitti commessi in ambito familiare poi, nonostante il dato sia complessivamente diminuito, il tasso di incidenza di vittime femminili resta alto, al 67%. Colpiscono le statistiche relative agli omicidi compiuti dal partner o dall'ex partner: in tutti e 14 casi, avvenuti solo nel 2023, le vittime sono sempre state donne.
Dopo il caso di Giulia Cecchettin le chiamate al 1522 sono aumentate del 116%
A registrare un notevole aumento sono anche le chiamate inoltrate al 1522, il numero Anti violenza e stalking. In totale nel 2023 sono state 70.861 con una crescita del 59% rispetto all'anno precedente. In particolare il rapporto rileva che i contatti al numero di pubblica utilità hanno mostrato una significativa impennata dopo l’11 novembre, la data dell'omicidio di Giulia Cecchettin (+116% rispetto al trimestre precedente).
Il report si è poi concentrato sui più giovani ai quali è stato somministrato per la prima volta un questionario, di concerto con l’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza. Dalle risposte ottenute è emerso che il 33% dei giovani dichiara di subire atteggiamenti possessivi dal proprio partner: in particolare più di 6 ragazze su 10 hanno affermato di ricevere pressioni rispetto all'abbigliamento indossato, mentre un giovane su cinque sostiene di vivere una “relazione tossica”.
"Solo il 15% denuncia", ha dichiarato l'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza Carla Garlatti, "ma questo dato non va assolutamente letto come una sfiducia nelle forze dell'ordine quanto, io temo, come una mancanza percezione da parte della vittima di essere vittima". Anche secondo il vicecapo della Polizia Raffaele Grassi, dal rapporto emerge "una grande consapevolezza da parte dei giovani che sentono la necessità di parlarne, di avere anche dei nostri esperti nelle scuole per parlarne in maniera molto sincera. Alcuni di loro sono stati vittime di relazioni tossiche e chiedono di potere avere degli strumenti di conoscenza utili".