In Italia arriva il voto elettronico: primo test nel Referendum sull’autonomia della Lombardia
Il 22 ottobre 2017 si vota per decidere se la Regione Lombardia debba dotarsi o meno di uno statuto speciale similmente a quanto già avviene per altri enti locali e, precisamente, per le regioni Sicilia, Sardegna, Valle d'Aosta, Friuli-Venezia Giulia e per le Province autonome di Trento e Bolzano. Il voto non avrà forza vincolante, trattandosi di un referendum consultivo, ma presenta un elemento di grande novità prima ancora di conoscerne il risultato e i suoi possibili effetti nell’agenda del Parlamento. Parte dell’elettorato, infatti, potrebbe trovarsi di fronte alla voting machine, uno schermo digitale che ambisce a mandare in pensione carta e penna o, per essere più precisi, carta e matita copiativa.
Come funziona la voting machine
Ha tutto l’aspetto di un tablet e, come questo, è digitale. Il dispositivo è fornito di lettore di impronte digitali e documenti di identità, di stampante termica e di connessione wifi e bluetooth. Il quesito sarà scritto sullo schermo e l’elettore, dopo essersi identificato inserendo il documento di riconoscimento, potrà digitare sul “Sì” o sul “No” ed eventualmente correggersi prima dell’invio della scelta definitiva. I possibili vantaggi di questo metodo di voto sono due:
- Riducono la possibilità di voto di scambio: la prova “tradizionale” attraverso cui il candidato verifica l’obbedienza del cliente è la foto che questi ha fatto alla scheda vergata secondo indicazione del politico;
- Riducono i costi: i dispositivi sono riciclabili quasi da subito, anche per altri scopi.
La voting machine è prodotta dalla SmartMatic, un’azienda olandese che ha vinto regolare bando pubblico indetto dalla Regione. Il numero di questi dispositivi è tale da riuscire a coprire il 20% dei seggi elettorali lombardi.
Cosa succede dopo?
La voting machine si “converte” in tablet con funzione didattica. Secondo quanto stabilito dal bando, infatti, terminate le operazioni di voto e ratificato l’esito, a questi dispositivi vengono attivati Bluetooth e wifi – inutilizzabili durante il referendum – e lasciati quindi a disposizione di scuole e studenti.