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In Europa è boom di donazioni ai partiti populisti: 97 milioni di euro incassati dall’estrema destra

Tra il 2019 e il 2022 ben 150 milioni di euro sono arrivati nelle casse dei partiti populisti e estremisti di tutta Europa, 97 milioni solo all’estrema destra. In Italia FdI, Lega, FI e M5S hanno incassato il 55% delle donazioni destinate da privati ai movimenti politici. A riportarlo è l’analisi Transparency Gap, la più ampia mai realizzata sul finanziamento ai partiti.
A cura di Giulia Casula
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Tra il 2019 e il 2022 un quarto di tutto il denaro privato inviato ai partiti politici europei sotto forma di donazione è finito nelle casse dei gruppi estremisti. A rivelarlo è l'indagine realizzata dal Guardian insieme a Follow the Money e altri 26 media partner che ha prodotto l'analisi Transparency Gap, la più ampia finora realizzata sul finanziamento ai partiti in Europa.

In particolare, il report mostra che sul totale delle donazioni private effettuate negli ultimi quattro anni, ben 150 milioni di euro sono andati ai partiti populisti ed estremisti, di destra e sinistra. Si tratta di un cospicuo afflusso di denaro incassato da questi movimenti, i quali hanno visto così crescere abbondantemente le loro finanze in un momento decisivo come quello delle elezioni europee della prossima settimana.

I partiti di estrema destra hanno incassato 97 milioni di euro

Un dato particolarmente interessante poi riguarda le donazioni destinate ai partiti di estrema destra: il denaro convogliato nei loro conti ammonta a una cifra che supera i 97 milioni di euro. Una somma importante, tanto più se si considera gli ultimi sondaggi sull'esito del voto europeo che prevedono un Parlamento molto più a destra che in passato. Per quanto riguarda l'Italia, nel 2022 Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia e Movimento Cinque Stelle (che il report ricomprende tra i partiti populisti) hanno ottenuto il 55% delle donazioni private dirette a movimenti politici.

Se si includono anche altre forme di finanziamento, come quelle derivanti da iscrizione e tesseramento o i contributi di singoli politici, tra il 2019 e il 2022 i partiti populisti hanno raccolto quasi 500 milioni di euro, 200 milioni di euro se si considera solo quelli di estrema destra. Ma l'analisi riguarda anche l'altro polo dello spettro politico. In Grecia, il Partito Comunista ha incassato già delle metà delle donazioni private; stesso discorso vale per il Partido Comunista portoghese.

In Francia invece, Reconquête di Eric Zemmour, Rassemblement National di Marine Le Pen (entrambi a destra) e La France Insoumise (a sinistra) hanno visto crescere notevolmente le loro finanze: dal 2019 al 2022 il denaro che questi partiti hanno ricevuto da parte di privati è passato dal 13% al 38%. Cifre decisamente significative sono anche quelle incassate dall'ungherese Fidesz, il partito guidato da Viktor Orbàn, che ha raccolto il 55% di tutti i finanziamenti privati destinati a gruppi politici. In Polonia il PiS, forza nazional conservatrice e di estrema destra, ne ha ricevuto il 44%.

Per realizzare l'indagine, il team di analisi si è avvalso delle relazioni annuali sui finanziamenti di oltre 200 partiti in 25 Paesi, ma ciò che è emerso è una certa opacità che ruota attorno a questi flussi di denaro. Infatti, nonostante le regole vigenti in molti Stati membri che impongono ai partiti di rendere pubblici i dati relativi alle loro entrate (sia private che non), la questione dei finanziamenti resta una sorta di "scatola nera". In alcuni Paesi tre quarti dei partiti non dichiarano nulla sull'identità di chi effettua le donazioni, o se lo fanno le informazioni fornite sono comunque scarse e poco trasparenti.

"Sebbene tutti gli Stati membri dell'UE abbiano adottato norme relative alla rendicontazione e alla divulgazione pubblica delle donazioni, gli obblighi di rendicontazione e di divulgazione variano in modo sostanziale. Spesso vi è una notevole discrepanza", si legge nel rapporto.

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