Stato di emergenza per siccità in 5 Regioni, quali sono e cosa significa
Sono Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Lombardia e Friuli Venezia Giulia le prime cinque Regioni per cui il governo ha dichiarato lo stato di emergenza a causa della siccità. Il Consiglio dei ministri si è riunito nella prima serata, appena Mario Draghi è rientrato da Canazei, sulla Marmolada, dove era in visita. La riunione è durata pochissimo, giusto il tempo di approvare la dichiarazione dello "stato di emergenza in relazione alla situazione di deficit idrico in atto nei territori delle Regioni e delle Province Autonome ricadenti nei bacini distrettuali del Po e delle Alpi orientali, nonché per le peculiari condizioni ed esigenze rilevate nel territorio delle regioni Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Veneto". Sono stati stanziati 36,5 milioni di euro. Anche Lazio e Umbria avevano chiesto di attivare lo stato di emergenza, ma si è intanto deciso di proclamarlo nelle Regioni del Nord, le più colpite dalla siccità. Ma nel concreto, cosa cambia per questi territori?
Come si legge nel sito della Protezione civile, "la gestione delle emergenze consiste nell'insieme delle misure e degli interventi finalizzati ad assicurare soccorso e assistenza alle persone e agli animali colpiti da eventi calamitosi, la riduzione dell’impatto dell'evento e le attività di informazione alla popolazione". Queste misure e questi interventi, però possono essere di natura differente, anche a seconda dell'emergenza che si sta affrontando. In generale possiamo dire che con lo stato di emergenza la Protezione civile acquisisce dei poteri straordinari che le permettono di intervenire più agilmente nel territorio. O di sbloccare stanziamenti per degli scopi particolarmente urgenti. In questo caso, quindi, nei territori più colpiti dall'assenza di piogge si potrebbe decidere di razionare l'acqua potabile. Oppure, ancora, di intervenire sul sistema idrico per renderlo più efficiente ed evitare gli sprechi.
Dichiarare lo stato di emergenza in alcune Regioni (le ripetiamo, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Lombardia e Friuli Venezia Giulia) è solo il primo passaggio. Il Cdm dovrebbe poi tornare a riunirsi per emanare il nuovo decreto contro l'emergenza siccità. Non solo: oltre a un provvedimento per far fronte alla critica situazione data dalla mancanza di acqua, il governo nominerà poi, sempre nei prossimi giorni, un Commissario straordinario, che avrà il compito di coordinare tutti gli interventi e le misure messi in campo contro la siccità. Esattamente quello che ha fatto il generale Francesco Figliuolo per contrastare l'epidemia di coronavirus da un lato e spingere la campagna vaccinale dall'altro.