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In Calabria la destra vuole affidare i migranti alle famiglie povere, Irto (Pd): “Irresponsabile”

Il Partito Democratico replica alla proposta del presidente della Calabria Occhiuto di affidare i migranti minori non accompagnati alle famiglie povere: “Così si rischia di assolvere le istituzioni pubbliche da ogni responsabilità – dice il senatore dem Nicola Irto a Fanpage.it – sui migranti governo confuso e omissivo”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Davanti all'imponente ondata di flussi migratori verso l'Italia, la propaganda del centrodestra sembra essersi disintegrata molto rapidamente. Non si parla più di blocco navale, né di porti chiusi, ma c'è persino chi propone di ripristinare un sistema d'accoglienza diffusa smantellato pochi anni fa per volere di uno dei partiti di centrodestra. Il presidente della Calabria, Roberto Occhiuto, storico esponente di Forza Italia, ha proposto di affidare i tanti minori non accompagnati che arrivano in Italia alle famiglie sotto la soglia di povertà: "Diamogli la possibilità di ospitarli e assisterli, ovviamente con un contributo economico da parte dello Stato", ha detto il governatore calabrese alla Stampa.

Occhiuto, in sostanza, parla dello Sprar, il sistema di accoglienza diffusa picconato dai decreti Sicurezza di Matteo Salvini e mai ripristinato nel successivo governo Conte due. All'epoca "si è dovuti intervenire perché in molte regioni si era sviluppata un'industria del profitto – si è difeso Occhiuto –  altra cosa è costruire un vero modello di accoglienza diffusa e di integrazione, all'insegna della sussidiarietà, per dare la possibilità a giovani e disoccupati di trasformare il problema in un'opportunità".

Secondo Nicola Irto, senatore del Partito Democratico e segretario dem in Calabria, le cose non stanno proprio così: "La questione è impegnativa e a mio avviso va affrontata in modo diverso – ha detto a Fanpage.it – L’accoglienza è sacrosanta, è nella storia umana, è nella civiltà democratica, è nella cultura dei Paesi del Mediterraneo. Tuttavia, nello specifico ci sono questioni ineludibili: i minori sono le persone più bisognose di attenzione, in quanto in fase di crescita fisica, psicologica, culturale e relazionale".

I migranti minorenni, poi, "vengono da realtà molto complicate e perciò dovrebbero essere seguiti in contesti specifici, adeguatamente specializzati e finanziati, sia per la cura delle ‘ferite' che si portano dietro, sia per la loro integrazione linguistica, sociale e culturale – ha continuato Irto – Mi pare che la soluzione prospettata dal presidente Occhiuto si traduca in una condivisione di due diverse situazioni di povertà, con il rischio che le istituzioni pubbliche interessate si ritengano assolte da ogni responsabilità per aver erogato un mero contributo di sollievo".

Per quanto riguarda le parole di Occhiuto sull'accoglienza diffusa, invece, "il tema è un altro". Parliamo di "un problema europeo, che non può essere eluso – ha sottolineato il senatore dem – Si tratta di una questione complessa, che pertanto non può avere soluzioni semplici, sbrigative e temporanee". Il governo Meloni "è in grave ritardo e oscilla tra l’ideologia nazionalista e certe martellanti promesse elettorali".

Poi ha attaccato: "Dopo aver alimentato la paura, ora ha capito che il problema dei flussi migratori non si può affrontare con gli spot né con l’idea di innalzare o rafforzare delle frontiere. Sull’analisi della povertà, il governo Meloni era confuso, ricordo per esempio le dichiarazioni del ministro Piantedosi sulla tragedia di Cutro, e lo è rimasto. Basti pensare alle recenti, assurde affermazioni del ministro Lollobrigida, secondo cui i poveri mangiano meglio".

Il silenzio "omissivo" del governo Meloni sui migranti è "imbarazzante". Per Irto "conferma la confusione e l’irresponsabilità" dell'esecutivo. "Spero che all’interno del centrodestra scatti un moto di coscienza – ha concluso il senatore del Pd – non è più possibile tacere, temporeggiare, andare alla cieca e a suon di propaganda rispetto alla grande questione delle migrazioni, dei diritti e dei doveri umani che essa si porta dietro".

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