In Aula 12 ministri presenti per mozione sfiducia a Santanchè: banchi del governo vuoti per dl Alluvioni
Ieri in occasione del voto sulla mozione di sfiducia individuale contro la ministra del Turismo Daniela Santanchè, presentata dal M5s e votata anche da Pd e Avs (il Terzo polo invece non ha partecipato al voto), ben 12 su 24 ministri del governo erano presenti nell'Aula del Senato. La mozione alla fine è stata respinta, con 111 voti contrari e solo 67 favorevoli. La stessa partecipazione dell'esecutivo però non si è registrata oggi, in occasione del voto a Palazzo Madama sul decreto Alluvioni, come ha sottolineato il senatore del Pd Filippo Sensi.
"Ieri per la ministra Santanché 12 ministri – tra i quali Musumeci – seduti ai banchi del governo. A far sentire il sostegno, l'appoggio. Oggi si parla degli interventi per l’emergenza in Emilia Romagna. Ecco il quadro, una sottosegretaria. Sono senza parole", ha twittato il parlamentare, allegando le foto dell'Aula che dimostrano l'assenza oggi di tutti membri dell'esecutivo.
Intanto il governo con il ministro per la protezione civile e per le politiche del mare Nello Musumeci, ha posto la fiducia sul decreto Alluvioni, che introduce interventi urgenti per affrontare l'emergenza provocata dalle alluvioni nel maggio scorso. Il provvedimento era stato già approvato dalla Camera ed è stato convertito definitivamente in legge (la scadenza era fissata al 31 luglio): il governo ha incassato la fiducia dell'Aula del Senato con 102 sì e 69 no.
Il senatore dem ha poi pubblicato un secondo tweet: "S'era affacciato Musumeci nel dibattito sui danni del maltempo in Emilia. Per mettere la fiducia. Letto il distico, gabbato lo santo. Resta un sottosegretario, triste e solitario. Intanto sfilano le dichiarazioni di voto. Pausa pranzo, fa caldo".
"Oggi in Senato stiamo discutendo del decreto alluvione, un provvedimento importante, che riguarda le misure che il governo prende per affrontare l’emergenza post alluvione in Emilia Romagna. Misure che riguardano la vita concreta dell persone, delle famiglie, delle imprese che, da un giorno all’altro si sono visti portare via la casa, oppure hanno dovuto interrompere una attività. Per noi le scelte e le risorse del governo sono insufficienti: è evidente dopo questo decreto che è stata tradita la promessa della presidente Meloni per i ristori al 100%, garanzia sempre chiesta dal Pd e attuata per terremoti e alluvioni precedenti. Ma si tratta di un decreto certo importante. Per questo fa male vedere che oggi in aula non era presente nemmeno il ministro della Protezione civile Musumeci a rappresentare il governo. E fa più male perché invece Musumeci (e molti altri ministri) era presente ieri quando abbiamo votato la mozione di sfiducia alla ministra Santanchè. Questo governo dimostra davvero poco rispetto per l’Emilia Romagna", ha detto il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia.
"Se la prendono con i poveri, togliendogli ogni strumento di aiuto e dicendogli che è colpa loro. A chi fugge dagli incendi e vede la Sicilia in fiamme, rispondono con Salvini che parla di Ponte sullo Stretto. A chi è colpito da calamità naturali e perde tutto per la mancata prevenzione, Musumeci risponde sponsorizzando polizze assicurative, dimenticandosi che fa il ministro, non l'assicuratore. Ora, gli alluvionati: Giorgia Meloni a favore di telecamere aveva promesso il 100% di ristori a imprese e famiglie. Purtroppo, dopo le passerelle il governo ha invece abbandonato l’Emilia-Romagna. Pochi fondi e solo la volontà di politicizzare e mettere mano sulla ricostruzione. Dovevano difendere gli italiani, sono finiti ad accanirsi sui più fragili e sulle persone colpite da alluvioni e frane. Una vergogna degna della fotografia di oggi: il governo praticamente assente al Senato dove si vota sull'alluvione, mentre ieri ben 12 ministri per difendere Santanché che non paga il Tfr ai lavoratori", ha denunciato in una nota Marco Furfaro, responsabile contrasto alle diseguaglianze e welfare del Pd.