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In arrivo nuove lettere del Fisco sulle rendite catastali, quando partono e chi le riceverà

L’aggiornamento della rendita catastale è fondamentale dopo lavori che aumentano il valore di un immobile, con impatti diretti su imposte come l’IMU. L’Agenzia delle Entrate incrocia i dati per verificare eventuali variazioni non dichiarate, rischiando sanzioni per i trasgressori. Ecco quando partono e chi le riceverà.
A cura di Francesca Moriero
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Negli ultimi anni, molti italiani hanno approfittato del Superbonus e di altri incentivi per migliorare le proprie abitazioni, installando pannelli solari, cappotti termici o ristrutturando gli edifici. Ottenere il bonus non significa però solo completare i lavori e godere dello sconto fiscale, perchè in alcuni casi, è necessario aggiornare i dati dell’immobile nel catasto.

L’Agenzia delle Entrate ha quindi deciso di controllare chi ha usufruito di questi bonus per verificare se ha rispettato tutti gli obblighi, tra cui l'eventuale aggiornamento della rendita catastale. Questo valore, che rappresenta il cosiddetto "peso fiscale" di un immobile, può aumentare quando vengono fatti interventi significativi che ne migliorano il valore. Come funziona quindi questo controllo? L’Agenzia incrocia i dati delle persone che hanno richiesto il Superbonus con quelli del catasto: se risultano lavori importanti senza un adeguamento della rendita catastale, potrebbe scattare un avviso dal Fisco.

Quando si verifica un aumento della rendita catastale

La rendita catastale è un valore che viene attribuito a ogni immobile e serve come base per calcolare diverse imposte, tra cui l’IMU (l’imposta municipale sugli immobili). In pratica, la rendita catastale riflette il valore fiscale dell'abitazione, che può non coincidere con il suo valore di mercato.

Per molti italiani, però, non è una preoccupazione quotidiana, perché circa 19,9 milioni di abitazioni principali in Italia non sono soggette all’IMU. Questi proprietari, quindi, potrebbero non essere molto attenti alle variazioni di questo valore, anche perché spesso non sono chiamati a fare dichiarazioni o aggiornamenti al catasto.

Quando si fanno lavori di ristrutturazione importanti, come l'installazione di un cappotto termico, l'ampliamento di un'abitazione o la messa in sicurezza sismica, e questi lavori aumentano il valore dell’immobile di almeno il 15%, allora la rendita catastale deve essere aggiornata. L'aggiornamento serve per riflettere l'incremento del valore dell'immobile, e può avere impatti diretti sulle tasse che il proprietario deve pagare: se non si aggiorna la rendita catastale dopo questi lavori, si può incorrere in controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate, che potrebbe chiedere chiarimenti o richiedere il pagamento di eventuali imposte non corrisposte.

Quanti immobili sono coinvolti nei controlli dell'Agenzia delle Entrate

L’operazione dell’Agenzia delle Entrate, prevista dalla Legge di Bilancio dello scorso anno, interessa circa 500mila immobili. Il piano di controlli partirà dall'analisi delle cessioni dei crediti d’imposta, confrontando questi dati con le informazioni catastali disponibili. Sebbene non siano ancora state inviate comunicazioni ufficiali, l’ex direttore dell’Agenzia, Ernesto Maria Ruffini, ha precisato che il processo inizierà a breve, e che si focalizzerà sugli immobili che hanno beneficiato di incentivi fiscali senza aggiornare la loro posizione catastale.

Come avverrà il controllo del Fisco: in arrivo lettere dall'Agenzia delle Entrate

L'incrocio dei dati avverrà attraverso il confronto tra le dichiarazioni di cessione del credito per interventi legati al Superbonus (come ristrutturazioni, miglioramenti dell’efficienza energetica, riduzione del rischio sismico, installazione di impianti fotovoltaici o colonnine di ricarica per veicoli elettrici) e le informazioni presenti nel catasto. Se non è stata presentata la necessaria dichiarazione di variazione catastale, il contribuente potrebbe ricevere una comunicazione di richiesta di adeguamento

Quali lavori possono comportare un aggiornamento catastale

Le dichiarazioni di Ernesto Maria Ruffini e del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti hanno sollevato preoccupazioni anche tra coloro che hanno effettuato lavori con i bonus edilizi ordinari. Come spiega Ernesto Baragetti, consigliere nazionale dei geometri, il criterio del 15% di aumento del valore dell’immobile che porta alla revisione catastale non si basa sul semplice prezzo di mercato, ma su un processo tecnico più complesso che riguarda la rendita catastale. Per alcune categorie immobiliari, come le abitazioni in classi catastali inferiori (es. A/4), l’adeguamento potrebbe essere significativo, mentre per altri casi le variazioni saranno più contenute.

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