video suggerito
video suggerito

In 3 anni pagheremo 87,2 miliardi di tasse‎ in più

E’ questo il costo del pareggio del bilancio. A rivelarlo è l’ultimo studio della Cgie che ha preso in considerazione i vari balzelli del Decreto Salva Italia e del ddl sul mercato del lavoro. Ma gli italiani non hanno ancora subito i contraccolpi economici maggiori dei provvedimenti del Governo Monti.
A cura di Biagio Chiariello
355 CONDIVISIONI
In 3 anni pagheremo 87 miliardi di tasse‎ in piu

In 3 anni pagheremo 87,2 miliardi di tasse‎ in più. E' questo il costo del pareggio di bilancio relativo al triennio 2012/2014. Dati forniti dal Cgie di Mestre nella sua ultima analisi sulle ripercussioni economiche delle principali manovre varate dal Governo Monti. Nello specifico, nel rapporto dell'Associazione Artigiani Piccole Imprese si legge che per quest'anno «i contribuenti italiani pagheranno 19,9 miliardi di tasse in più rispetto al 2011. Nel 2013, invece, si ritroveranno con un maggiore aggravio fiscale, rispetto a due anni prima, pari a 32,5 miliardi. Tra due anni, infine, il peso delle nuove imposte, rispetto a tre anni prima, sarà di 34,8 miliardi». La somma complessiva, salvo ulteriori novità legislative, ci costerà dunque oltre 87 miliardi di euro in totale. In pratica, si tratta di 8.200 euro per famiglia, le quali, finora, hanno versato solo il 7%, cioè poco più di 500/600 euro.

La Cgie ha preso in considerazione un po' tutti i balzelli dell'esecutivo tecnico relativi al decreto «Salva Italia» e al ddl sul mercato del lavoro che dovrebbe essere pronto entro la fine dell'estate: si va dall'aumento dell'Iva al 23% (ottobre 2012), passando per bollo sui conti, Irpef e canone Rai. Non rientrano invece nello studio gli effetti previsti dal decreto sulle semplificazioni fiscali che, sottolineano dalla Cgie, sarebbero molto modesti.

Lo studio sulle tasse dei prossimi 3 anni è commentato con parole dure dagli stessi autori della ricerca. Secondo il segretario della Cgie, Giuseppe Bortolussi, si rischia davvero di «rimanere soffocati dalle tasse». Se da un parte, a Monti va concesso il merito di aver fatto tutto ciò che era nelle sue capacità «per salvare il Paese dal fallimento». Dall'altro, i buoni risultati sono stati ottenuti «esclusivamente sul fronte delle entrate». Insomma per Bortolussi, sono state le tasse e solo le tasse a portare, nel bene e nel male, alla suddetta situazione. «Nel salva Italia, ad esempio, l’effetto complessivo della manovra è costituito per l’81,3% da nuove entrate e solo il 18,7% da tagli alla spesa» fa notare il direttore dell'Associazione Artigiani Piccole Imprese. Ma ad ogni modo, le famiglie italiane ancora non hanno risentito di gravi ripercussioni economiche. Ancora no, almeno. E a tal proposito Bortolussi conclude:

 Purtroppo, la mazzata arriverà verso la fine di quest'anno quando ad ottobre subiranno il probabilissimo aumento dell'Iva e a dicembre saranno chiamate a versare il saldo dell'Imu. Un sacrificio immane che rischia di schiacciare il paese sotto una montagna di imposte, con il rischio, così come ha sottolineato qualche giorno fa il Fmi, di raggiungere il pareggio di bilancio solo nel 2017 e non, come previsto dal Governo Monti, nel 2013.

355 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views