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Opinioni

In 20 anni ai partiti 2 miliardi e mezzo di euro solo in rimborsi elettorali

Un mini dossier di Openpolis passa al setaccio i rimborsi ricevuti dai partiti dal 1994 ad oggi: 2,5 miliardi ricevuti nelle ultime 14 tornate elettorali. E spesi “ufficialmente” solo per una minima parte. Poi ci sono i soldi per i gruppi e quelli ai media di partito: una valanga di euro, insomma.
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È un nuovo mini dossier di OpenPolis a fare il punto su un argomento di cui spesso si discute con dati imprecisi e senza la necessaria chiarezza sulla normativa di riferimento: il finanziamento pubblico ai partiti. Analizzando i dati dal 1994 ad oggi, considerando 14 tornate elettorali, 125 fra liste e partiti elettorali, 25 media di partito e tre livelli istituzionali diversi (regionale, nazionale ed europeo), il report fa chiarezza su rimborsi elettorali, spese per i gruppi politici e contributi ai media di partito.

Openpolis ricorda subito “la centralità dei partiti politici nella democrazia italiana” e le garanzie costituzionali ad essa associate, tuttavia non dimentica che “in un periodo di crisi economica prolungata, sotto la lente d’ingrandimento, è finita proprio la politica, rea di aver usufruito fin troppo di denaro pubblico per portare avanti i propri affari”. Sul finanziamento pubblico ai partiti, dopo scandali, inchieste e battaglie politiche, è intervenuto prima il Governo Monti, poi quello Letta, che ha abolito il finanziamento diretto e stabilito l’entrata in vigore del 2×1000 (che dal punto di vista strettamente numerico si è rivelato un vero e proprio fallimento).

L’analisi, dunque, si concentra in particolare su tre aspetti: quanti soldi pubblici sono arrivati ai partiti politici italiani, la differenza fra spese sostenute e fondi erogati e i risultati raggiunti attraverso l’utilizzo di questi soldi. Nel dettaglio, fra politiche, europee e regionali dal 1994 ad oggi lo Stato ha erogato oltre 2 miliardi di euro di rimborsi elettorali, mentre le spese effettivamente sostenute dai partiti per le campagne elettorali ammontano a poco più di 720 milioni di euro. Questa differenza è mostrata nel dettaglio:

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Interessante è poi notare come la spesa si sia distribuita fra i diversi schieramenti politici:

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Accanto alla quota di rimborsi elettorali, rilevante (e toccata solo in maniera molto marginale da modifiche e riduzioni di spesa) è la spesa per il finanziamento dei gruppi politici all’interno dei diversi organi istituzionali. Come si legge nel report, non è un caso se “nnumerevoli scandali degli ultimi anni hanno riguardato proprio l’utilizzo innappropriato di questi soldi, specialmente a livello regionale. Soldi teoricamente destinati al funzionamento dei diversi organi politici, che spesso però finiscono per essere utilizzati con altri fini”. Si tratta di cifre enormi: solo nel 2013 i gruppi a livello regionale hanno incassato 30 milioni di euro, a livello nazionale oltre 30 milioni di euro e a livello europeo poco meno di 60 milioni di euro.

Nel nostro Parlamento funziona così (precisiamo che il Movimento 5 Stelle non accetta la quota di "rimborsi elettorali", impone ai propri eletti di rinunciare a parte dell'indennità e alla quota di diaria non spesa) ma, come gli altri partiti, utilizza la quota che spetta al funzionamento dei gruppi):

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Infine il dato sui giornali e sulle radio di partito:

Sono 19 i quotidiani e periodici che dal 2003 ad oggi hanno ricevuto soldi dallo Stato in quanto organi di partito. Da destra a sinistra, tutti i movimenti politici italiani hanno in qualche modo usufruito di questa possibilità. Numeri esorbitanti: L’Unità (60 milioni), La Padania (37 milioni) e Liberazione (oltre 30 milioni), sono solo alcuni esempi di un fenomeno che negli anni ha raccolto oltre 250 milioni di euro. Negli anni lo Stato ha iniziato ha chiudere i rubinetti, con solamente 4 testate che hanno continuato a ricevere finanziamenti in maniera ininterrotta, oltre alle già menzionate La Padania e L’Unità, dobbiamo aggiungere Europa e Secolo d’Italia.

6 radio dal 2003 ad oggi hanno ricevuto contributi pubblici come organi di partito: Radio Radicale, EcoRadio, Radio Città Futura, Veneto Uno, Radio Galileo e Radio OndaVerde. Radio Radicale, nonostante non abbia ricevuto fondi negli ultimi due anni di rilevamento, risulta essere la più “fortunata”, con un incasso in 8 anni di oltre 37 milioni di euro. In totale, considerando tutte le emittenti, parliamo di 92,46 milioni, di cui hanno beneficiato principalmente, oltre a Radio Radicale, EcoRadio (27 milioni) e Radio Città Futura (17mln).

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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