Imu, telenovela continua: e se il Governo non trova le risorse…
Il vertice fiume di Arcore ha determinato una nuova escalation nel livello dello scontro politico all'interno della maggioranza che sostiene il Governo Letta. Il Popolo della Libertà, al netto della querelle interna fra falchi e colombe, ha effettivamente cambiato registro, con un pressing sul Presidente del Consiglio (e in seconda battuta sul Pd) non soltanto per quanto concerne l'agibilità politica di Berlusconi, ma anche sull'esigibilità dei risultati e sulla attuazione di provvedimenti ritenuti essenziali. Che, come nel caso dell'abolizione dell'Imu sulla prima casa, ora diventano vincolanti per la sopravvivenza stessa dell'esecutivo.
A calcare la mano è il capogruppo alla Camera dei Deputati Renato Brunetta che, oltre ad essersi "stufato di questo modo di procedere per indiscrezioni del governo", avverte Saccomanni: "Non pensi di arrivare in Consiglio dei ministri con una proposta prendere o lasciare sull'Imu. Dati i tempi non penso che sarebbe produttivo". La linea in sostanza è univoca ed è esplicitata da Fabrizio Cicchitto: "Mercoledi il governo deve abolire l'Imu su prima casa e agricoltura, come segno del rispetto degli impegni programmatici".
Ma le cose non sembrano affatto semplici. Anche perché dopo l'apertura delle ultime settimane, da via XX settembre continuano a rimbalzare perplessità e piani alternativi. Se le suggestioni di Delrio ("togliamo l'Imu al 70% degli italiani e facciamo pagare a chi ha di più") sono state bollate come "provocazioni", lo stesso non si può dire delle ipotesi rilanciate da Baretta (abolizione rata di giugno e anticipo a settembre della service tax con accorpamento di Tares – Imu per coprire rata dicembre) e delle perplessità di Saccomanni sulla copertura. Insomma, la sensazione è che dopo il nulla di fatto di venerdì sui provvedimenti per la pubblica amministrazione, anche quello di mercoledì rischia di essere un appuntamento per certi versi drammatico.
