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Elezioni politiche 2018

Impresentabili, ex renziani, riciclati e omofobi: c’è di tutto tra i candidati del centrodestra

Indagati, condannati, ex miss, ex renziani, ex Pd, omofobi, riciclati e parenti: c’è di tutto tra i candidati ai collegi uninominali del centrodestra alle prossime elezioni politiche del 4 marzo. Dagli impresentabili ai voltagabbana, ecco un elenco di tutte le candidature che suscitano qualche dubbio.
A cura di Stefano Rizzuti
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Negli scorsi giorni anche il centrodestra ha ufficializzato tutti i suoi candidati nei collegi uninominali e tra i nomi scelti molti suscitano polemiche, interne ed esterne alle forze che compongono la coalizione: Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia e Noi con l'Italia. I motivi sono dei più disparati: si va dai condannati agli indagati, dalle ex miss ai riciclati provenienti da militanze in altri partiti. Poi c'è anche chi, in un passato non così lontano, è stato renziano e sostenitore della Leopolda. E non mancano omofobi e parenti di personaggi noti in politica e considerati da tempo impresentabili. Ci sono i nomi più noti, su cui da giorni si discute, come nel caso di Luigi Cesaro, ex presidente della provincia di Napoli indagato per voto di scambio. C’è anche Sandra Lonardo Mastella, moglie del sindaco di Benevento Clemente Mastella, assolta dopo nove anni – in cui è stata per un breve periodo anche agli arresti domiciliari – per un’inchiesta sulla nomina di alcuni dirigenti nella sanità campana. Ci sono ancora Antonio Angelucci (condannato in primo grado per falso), Ugo Cappellaci (condannato in primo grado per bancarotta), Michele Iorio (condannato in Appello per abuso d’ufficio). E, ancora, tra i nomi più conosciuti c’è quello di Roberto Formigoni condannato per corruzione.

I candidati alla Camera del centrodestra: dall'ex renziano all'omofobo

Andiamo per ordine e partiamo dai candidati nei collegi uninominali alla Camera, pubblicati sul sito di Forza Italia. Uno dei primi nomi è quello di Antonio Martino, candidato in Abruzzo, di cui si può facilmente trovare in rete un video con il suo intervento alla Leopolda del 2014 nel quale si definisce amico di Renzi che elogia parlando del grande merito avuto dal bonus degli 80 euro e sottolineando che "ciò che il governo (guidato da Renzi, ndr) sta facendo sta creando un cambiamento". In Basilicata troviamo invece Nicola Benedetto, ex assessore alle Infrastrutture nella giunta Pittella – in regione -: fino al 27 dicembre 2017 è stato assessore con la giunta di centrosinistra, poco più di un mese fa si è dimesso per candidarsi ora col centrodestra in Parlamento.

In Calabria troviamo invece Giancarlo Cerrelli, ex vicepresidente dell'Unione giuristi italiani che più volte ha attaccato le unioni civili, spiegando che l'omosessualità "è stata depennata dal manuale diagnostico e statistico delle malattie mentali non per motivi scientifici" e riconducendola a un "disagio esistenziale, un disordine nella propria vita". Sempre in Calabria c'è poi Andrea Gentile, figlio di Tonino, sottosegretario allo Sviluppo Economico: fu indagato per alcune consulenze d'oro e poi prosciolto, ma allora il padre fu costretto alle dimissioni prima di tornare a ricoprire il ruolo di sottosegretario.

In Campania c'è anche Fernando Errico, assolto dopo vari anni nello stesso processo che riguardava Sandra Lonardo e Clemente Mastella. In Emilia Romagna troviamo invece un'ex candidata nel Pd che si è schierata a Taranto per l'elezione di Nichi Vendola a presidente della regione Puglia, Ylenja Lucaselli. Sempre in Emilia c'è poi Eugenia Maria Roccella che proprio negli scorsi giorni ha annunciato che il suo impegno è quello di abolire le unioni civili. Candidato in Lombardia è Jari Colla, tra i 26 consiglieri che hanno ridato alla regione i soldi rimborsati per spese non legate all'attività di consigliere.

Nelle Marche c'è poi il caso di Tullio Patassini, ex esponente di Alternativa Popolare che il comitato provinciale della Lega ha scoperto essere il suo candidato solamente attraverso i giornali, a cose praticamente fatte. In Sicilia è candidata una ex concorrente di Miss Italia, la 33enne Matilde Siracusano che partecipò al concorso di bellezza quando aveva 20 anni. E sempre nell'isola siciliana non poteva mancare uno stretto parente dell'ex governatore Raffaele Lombardo: il nipote Giuseppe.

I candidati al Senato del centrodestra: tra indagati ed ex Pd

Forza Italia pubblica sul suo sito anche la lista dei candidati del centrodestra nei collegi uninominali. Ripartiamo dalla Calabria dove è candidato Piero Aiello, assolto dall'accusa di corruzione elettorale nel processo Perseo riguardante una cosca di Lamezia Terme. In Campania oltre alla più volte citata Lonardo troviamo anche Giuseppe Galati, contro cui era stato ipotizzato il reato di corruzione ma non sono stati trovati "elementi sufficienti a delinearne la condotta". Il gip ha respinto la richiesta di arresto e Galati è stato poi prosciolto "per mancanza di indizi a suo carico". Rimanendo in Campania c'è Flora Beneduce, indagata insieme a Luigi Cesaro e accusata di voto di scambio quando era consigliere regionale di Forza Italia. Grazie a delle intercettazioni sarebbe venuto fuori che la Beneduce avrebbe fatto avere ad Armando Sarracino duemila euro in cambio di un pacchetto di 300 voti.

In Emilia Romagna tra i contendenti di un seggio uninominale c'è Stefano Corti, ex candidato sindaco della Lega a Montefiorino in una strana coalizione di cui facevano parte anche gli amici del MoVimento 5 Stelle: una alleanza sancita sotto una lista civica. Nel Lazio c'è anche la parlamentare Paola Binetti, ex esponente del Pd che nel 2009 – quando era ancora tra le file dem – diceva che non sarebbe mai entrata né nel Pdl e né nell'Udc ("perché alleato con Berlusconi") non essendo una "volta gabbana".

Candidatura ambigua anche nelle Marche dove si presenta Anna Cinzia Bonfrisco, accusata di corruzione e associazione a delinquere per aver favorito in cambio di denaro Gaetano Zoccattelli, direttore generale del Consorzio Energia Veneto. In Puglia troviamo Luigi Vitali: per lui la procura di Brindisi ha chiesto la condanna a un anno e sei mesi di reclusione per i suoi ruoli avuti come consigliere comunale a Francavilla Fontana, ma il tribunale ha deciso di procedere con la sua assoluzione. Nella stessa regione c'è Luciano Cariddi, per lui la procura aveva chiesto il processo per abuso d'ufficio ma il giudice lo ha prosciolto.

In Sicilia troviamo invece Esterina Bonafede, indagata dai pm di Firenze nell'inchiesta sugli appalti Anas per presunti illeciti in alcuni finanziamenti della regione Sicilia nel settore residenziale e turistico quando lei era assessore regionale. Urania Papatheu è stata invece condannata in primo grado per sperperi nella gestione dell'ex Ente Fiera di Messina. Particolare, invece, la scelta di Massimo Mallegni, ex sindaco di Pietrasanta, assolto dopo aver fatto 39 giorni di carcere nel 2006, che ha deciso di far partire la sua campagna elettorale proprio da quel carcere in cui è stato detenuto per un'accusa poi caduta. Infine, l'ultimo caso particolare è quello di Maria Elisabetta Alberti Casellati: per lei nessuna inchiesta ma nel 2005, quando era sottosegretaria al ministero della Salute, fece assumere sua figlia Ludovica come segretaria facendo scaturire ovvie polemiche.

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