Impianti sciistici, nella bozza del nuovo Dpcm chiusura confermata fino al 6 aprile
Le piste da sci resteranno chiuse almeno fino al 6 aprile. E si può dire che la stagione sia praticamente finita. Nella bozza del nuovo Dpcm, il primo dell'era Draghi, le misure restrittive si confermano sulla strada del rigore. A parte la novità della riapertura dei cinema, teatri e sale da concerto, anche in quel caso con alcune regole e contraddizioni, si prosegue con la linea dura. E ancora una volta gli impianti sciistici restano fuori dalle attività a cui viene permesso di restare aperte, anche in zona gialla. Nulla da fare per i gestori che speravano in un'apertura sul finale di stagione, troppo pericolosa secondo gli esperti.
Si tratta ancora di una bozza, è chiaro, che in questo momento è al vaglio delle Regioni che dovranno approvarla e rimandarla al governo. Poi, all'inizio della prossima settimana, il presidente del Consiglio Draghi firmerà il nuovo Dpcm. Tutto lascia pensare che si vada verso una conferma della chiusura degli impianti sciistici, o almeno così prevede la bozza. Salvo stravolgimenti, le piste non potranno riaprire fino a dopo Pasqua, il 6 aprile, quando scadrà il Dpcm che Draghi sta per firmare.
La questione degli impianti sciistici è affrontata all'articolo 18 del capo in cui si elencano le misure per la zona gialla. Viene spiegato, in sintesi, che si potrà aprire le piste solo agli atleti: "Sono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici. Gli stessi possono essere utilizzati solo da parte di atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paralimpico (CIP) e/o dalle rispettive federazioni per permettere la preparazione finalizzata allo svolgimento di competizioni sportive nazionali e internazionali o lo svolgimento di tali competizioni, nonché per lo svolgimento delle prove di abilitazione all'esercizio della professione di maestro di sci".