Immigrazione dalla Libia: Maroni chiede l’aiuto dell’Ue
E' già cominciato da tempo l'esodo dalla Libia, come mostrano i continui sbarchi di immigrati clandestini a Lampedusa, l'isola della speranza per migliaia di persone in fuga dalla violenta repressione esercitata da Gheddafi, il leader libico che non ha esitato a far bombardare la capitale del suo Paese.
Nel frattempo l'Italia si prepara ad affrontare una nuova e più massiccia ondata di immigrazione proveniente dal Nord Africa, e chiede la collaborazione dell'Unione Europea per fronteggiare l'emergenza-Libia. Sono queste le considerazioni espresse dal ministro dell'Interno Roberto Maroni in occasione della conferenza stampa tenutasi a margine di un incontro con gli altri ministri dell'Interno di Malta, Francia, Cipro, Grecia e Spagna, i Paesi che insieme all'Italia saranno probabilmente i più coinvolti dall'emergenza umanitaria che viene dal Nord Africa. Il vertice si è svolto perché venisse raggiunto un accordo comune all'indomani del Consiglio di Giustizia degli Affari Interni dell'Ue. E' stato infatti elaborato un documento che i sei ministri presenteranno a Bruxelles, nel quale vi è la richiesta di "istituire un fondo speciale di solidarietà, ove necessario, per affrontare la crisi umanitaria" e perché venga creato il prima possibile un sistema europeo di asilo comune e alcuni programmi come quello della rilocation, che consente la suddivisione degli immigrati tra i vari paesi dell'Unione
Maroni ha affermato che l'Italia non sarà in grado di reggere ancora a lungo l'impatto di questa nuova ondata di immigrazione, che prevede l'arrivo di 200-300 immigrati. Il ministro ha inoltre informato che già è stato dato il via ai prefetti per effettuare una ricognizione sui possibili luoghi, dove far sorgere le nuove strutture di accoglienza per far fronte a questa imminente emergenza umanitaria.