Immigrazione: Berlusconi ”UE unita, altrimenti dividiamoci”. Maroni domani in missione a Lussemburgo
“O l’Europa è nel concreto o non è. O partecipano alla emergenza che sta affrontando l’Italia oppure meglio ritornare a dividerci e ciascuno a inseguire le proprie paure e i propri egoismi”. Parole di Silvio Berlusconi ieri a Lampedusa. "Quello dell'immigrazione deve essere un problema europeo. Lunedì avremo una risposta, cui l'Europa non potrà sottrarsi". E di fatto, domani, Roberto Maroni sarà a Lussemburgo con l'obiettivo di convincere i colleghi europei a concordare senza ambiguità e pedanteria sul principio della "ripartizione degli oneri'‘ nella coordinazione dell'emergenza immigrazione. Missione che si preannuncia, tuttavia, in salita.
Permane, infatti, la tensione con gli altri Stati membri dell’Unione europea. Se inizialmente la decisione di chiudere la porta ai tunisini intenzionati a sbarcare in territorio francese era motivata dal fatto che erano "clandestini", negli ultimi giorni, a tale motivazione, si è aggiunto il grattacapo dei permessi temporanei riconosciuti dal governo italiano per oltre 20 profughi non ritenuti validi per transitare nell’area Schengen. Francia e Germania hanno deciso di continuare sulla linea dura, applicando in modo inflessibile le regole che disciplinano la libera circolazione nello spazio Schengen. Nello specifico sono cinque le condizioni da rispettare: un titolo di viaggio valido, un documento di soggiorno, la dimostrazione di mezzi di sostentamento sufficienti (62 euro al giorno a persona, 31 euro se si dispone di un alloggio), di non rappresentare minaccia all’ordine pubblico e di non essere entrati in Francia negli ultimi tre mesi.
Ma se i colleghi francesi e tedeschi hanno deciso di voltare le spalle al "problema immigrazione", da Budapest, per un vertice informale con altri otto capi di Stato, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano chiede di restare uniti: "L'Europa deve parlare con una voce unica'‘ e soprattutto ‘‘è necessario un chiarimento sulle regole di Schengen". “Sono pessimista sul fatto che l’Europa possa parlare con un’unica voce sul tema dell’immigrazione” ,la risposta del presidente tedesco Christian Wulff.
Nel frattempo a Lampedusa – candidata nuovamente da Berlusconi al "Nobel per la pace" come nella sua prima visita – continuano senza sosta gli sbarchi di migranti. Tra la notte del 9 e del 10 aprile sulla maggiore delle Pelagie sono giunti, progressivamente su tre barconi, 150 profughi. Al momento sull'isola soggiornano 760 extracomunitari, suddivisi tra il centro d'accoglienza di contrada Imbriacola, e l'ex base Loran.