Ilva, Luigi Di Maio: “ArcelorMittal spieghi perché ci sono 1400 lavoratori in cassa integrazione”
Il vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, è intervenuto in conferenza stampa dopo il tavolo istituzionale permanente per l'area di Taranto che si è tenuto oggi, con i ministri dei Beni Culturali, Alberto Bonisoli, dell'Ambiente, Sergio Costa, della Salute, Giulia Grillo, per il Sud, Barbara Lezzi e della Difesa, Elisabetta Trenta. I lavori sull'area di crisi e sullo stabilimento Ex-Ilva proseguono: "Non siamo riusciti a inserire nel dl crescita l’emendamento per aiutare l’area tarantina ma lo faremo presto – spiega il ministro del Lavoro – Il decreto interministeriale che presto arriverà alla firma valuterà l’impatto del danno sanitario, grazie alla pressione dei cittadini di Taranto tutti i cittadini italiani ne gioveranno". Il tavolo di oggi "era un tavolo di ricognizione degli ultimi due mesi – continua il vicepresidente del Consiglio – Il piano di riconversione economica ancora non ha visto la consultazione delle associazioni, le incontreremo nelle prossime settimane e nei prossimi mesi e lo faremo insieme ad una commissione speciale di esperti nazionali e internazionali".
"Qui a Taranto bisogna far tornare i cittadini a respirare – spiega Di Maio – è un loro diritto. Quando si parla di Taranto si parla soprattutto di ambiente e salute". Sarà convocato anche "un tavolo con tutti gli attori che si occupano di bonifiche, così che sia più veloce. Mi aspetto che ci sia leale collaborazione con ArcelorMittal e non sono preoccupato della questione immunità, ma devono spiegarci perché ci sono 1400 persone in cassa integrazione – annuncia il ministro del Lavoro – Non sono venuto a dire che va tutto bene".
"ArcelorMittal ha dichiarato che è dalla parte della rivisitazione dell’autorizzazione integrata ambientale, l’AIA, che legge la valutazione di danno sanitario – spiega ancora Di Maio – Se continueranno l’opera di attuazione del piano ambientale non ci sarà nessun problema, non devono rispondere di quello che hanno fatto altri in passato, è uno stabilimento che deve essere messo in sicurezza".
"Mi aspetto che l’impianto vada avanti e che rispetti gli accordi che abbiamo scritto nel contratto, ma ci sono problemi con la produzione dell’acciaio a livello mondiale – continua il ministro pentastellato – Contemporaneamente vogliamo costruire una nuova opportunità di lavoro per i cittadini di questa area, ma il progetto di riconversione non si fa in un giorno".