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Ilva, dal Senato ok a decreto. M5S lascia l’Aula: “Ammazzano Taranto”

Via libera senza modifiche al decreto sul commissariamento dell’Ilva già approvato dalla Camera. Protestano i senatori del Movimento 5 Stelle che si rifiutano di partecipare al voto.
A cura di Redazione
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Nel giorno dell'attesissima sentenza della Cassazione sul processo Mediaset diritti tv e mentre la Camera dei Deputati discute del percorso di riforma costituzionale, con 206 voti favorevoli, 19 contrari e 10 astenuti il Senato ha approvato conversione del decreto-legge n. 61, sul commissariamento dell'Ilva, già approvato dalla Camera.

Al testo base approvato da Montecitorio non sono state apportate modifiche, dunque il provvdiemento resta immutato nei suoi aspetti sostanziali, come ricorda il comunicato di fine seduta:

"In base all'articolo 1, il Consiglio dei Ministri può deliberare il commissariamento di imprese d'interesse strategico nazionale, con almeno mille lavoratori subordinati, la cui attività produttiva comporti oggettivamente pericoli gravi per l'integrità dell'ambiente e della salute a causa dell'inosservanza reiterata dell'autorizzazione integrata ambientale. Il commissario, nominato per dodici mesi, prorogabili fino a trentasei, esercita i poteri degli organi di amministrazione d'impresa e predispone il piano industriale, che deve conformarsi al piano ambientale redatto da tre esperti nominati dal Ministero dell'ambiente. La Camera ha introdotto l'obbligo, nella procedura di commissariamento, del parere delle Commissioni parlamentari; ha previsto che le norme del decreto siano applicabili anche a un singolo stabilimento o ramo d'azienda; ha attribuito all'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) la competenza a rilevare l'inosservanza delle prescrizioni contenute nell'autorizzazione integrata ambientale; ha specificato che le somme sottoposte a sequestro penale e svincolate dal giudice debbano essere destinate a interventi di bonifica. L'altro ramo del Parlamento ha poi introdotto gli articoli 2-bis, che assegna uno stanziamento di ulteriori 90.000 euro per le attività ispettive dell'ISPRA; 2-ter, che prevede per la Regione Puglia una deroga al patto di stabilità per gli interventi di risanamento ambientale e riqualificazione del territorio della città di Taranto; 2-quater, che pone fine alla figura del Garante dell'attuazione dell'aia di Taranto".

Al momento del voto, i senatori di Sinistra Ecologia e Libertà si sono astenuti, i leghisti hanno votato contro e quelli del Movimento 5 Stelle hanno scelto di non partecipare al voto. I grillini hanno deciso di protestare in questo modo contro "un provvedimento che non risolve il conflitto tra tutela del lavoro, della salute e dell'ambiente e rilancio della produzione, perché riserva un trattamento di favore alla famiglia Riva e prevede deroghe alla legislazione vigente". La comunicazione definitiva è stata del senatore Molinari: "Non ci permettono di fare modifiche, più che salva Ilva, questo decreto è ammazza Taranto".

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