Ilva, arrivano i due nuovi commissari scelti dal governo: chi sono Giovanni Fiori e Davide Tabarelli
Adesso è completo il trio di commissari che dovrà gestire Acciaierie d'Italia, la società che controlla l'impianto ex Ilva di Taranto: dopo l'ingegnere Giovanni Quaranta, scelto per primo subito dopo l'annuncio dell'amministrazione straordinaria il 20 febbraio, il ministro delle Imprese e del Made in Italy ha ufficializzato la nomina di Davide Tabarelli e di Giovanni Fiore, che affiancheranno Quaranta.
Tabarelli, 63 anni, è presidente e fondatore di Nomisma Energia, società di ricerca sull’energia e l’ambiente. Negli anni Novanta è stato consulente del ministero dell'Industria durante il governo Dini, e ha assistito il ministero dell'Ambiente in materia di cambiamenti climatici. Dal 2017 al 2020 è stato membro dell'Advisory board di Eni sulla transizione energetica. Oggi insegna all'Università di Bologna e al Politecnico di Milano.
Giovanni Fiori, 62 anni, è un commercialista e revisore dei conti che da diversi anni si occupa di ristrutturazioni aziendali, tra le altre cose. Insegna come professore ordinario all'Università Luiss di Roma. In passato ha ricoperto anche il ruolo di commissario straordinario di Alitalia, e ha avuto incarichi nei collegi di sindacali di moltissime società, tra cui Telecom, Banca d'Italia, Ubi Banca, Luxottica, Mediaset e Italo.
Come detto, Tabarelli e Fiori completano il trio di commissari straordinari dell'Ilva insieme a Giovanni Quaranta, ingegnere con un lungo trascorso nell'azienda, sia quando la gestione era privata che quando era in mano alla famiglia Riva. Insieme, i tre avranno l'incarico di provare a risanare la situazione finanziaria dell'ex Ilva, almeno abbastanza da poter organizzare una nuova gara per venderla a una società privata. Per il momento, il governo Meloni ha stabilito un primo prestito da 320 milioni di euro.
Soddisfatti i sindacati: "I tre commissari sono al completo e può partire così una sfida epocale per rimettere l'ex gruppo Ilva in una condizione normale, di salvaguardia dei posti di lavoro l'avvio di un piano di decarbonizzazione", ha detto il leader della Uilm Rocco Palombella: "Ma il governo deve dare il suo supporto affinché i commissari abbiano le leve necessarie, finanziarie e non solo, per poter salvare l'Ilva".
Per Fiom-Cgil è arrivato il commento del coordinatore nazionale siderurgia Loris Scarpa: "Occorre raggiungere un accordo per la ripartenza per mettere in sicurezza gli impianti, i lavoratori e creare le condizioni ambientali adeguate per rilanciare la produzione. Serve ridare liquidità all'azienda, altrimenti gli impianti rischieranno di fermarsi e deve essere garantita la continuità salariale per i lavoratori".