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Ilaria Salis sostiene le detenute di Torino che annunciano lo sciopero della fame: “Hanno ragione”

“Quelle donne hanno assolutamente ragione”. È il messaggio di solidarietà di Ilaria Salis nei confronti delle detenute di Torino che, in una lettera al Capo dello Stato, hanno annunciato lo sciopero della fame per protestare contro la situazione delle carceri italiane, ormai allo stremo.
A cura di Giulia Casula
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Le detenute della Casa circondariale Lorusso e Cotugno di Torino si sono rivolte al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e in una lettera hanno annunciato di essere pronte allo sciopero della fame per protestare contro la situazione carceraria in Italia. "Quelle donne hanno assolutamente ragione", ha commentato Ilaria Salis a difesa della decisione delle detenute.

Nella missiva le autrici chiedevano a "coloro che si sono indignati rispetto alle condizioni di detenzione di Ilaria Salis di fare altrettanto per tutti quelli che sono ristretti in Italia". Una rivendicazione ritenuta più che legittima dall'eurodeputata di Alleanza Verdi-Sinistra che per più di un anno ha vissuto in carcere a Budapest con l'accusa di aggressione ai danni di alcuni militanti di estrema destra.

"Quelle ragazze, quelle donne, hanno assolutamente ragione. Hanno tutta la mia solidarietà. Ho letto che sono pronte a intraprendere uno sciopero della fame, cioè a mettere in atto una forma di protesta estrema. Che mette a rischio la salute e il corpo, l'unica cosa che resta a un detenuto. Hanno tutta la mia solidarietà perché il sovraffollamento sta raggiungendo livelli estremi. A Milano siamo al duecento per cento. Voglio rilanciare il loro appello. Sono donne coraggiose. La loro battaglia è la mia. Non c'è più tempo da perdere. O si interviene adesso o la vita di altri carcerati è a rischio", ha dichiarato Salis intervistata da La Stampa.

Nel decreto carceri varato dal governo l'europarlamentare non vede alcuna soluzione alle gravi criticità che riguardano il sistema penitenziario italiano, come il tasso sovraffollamento (che ha ormai superato il 130%) o l'elevato numero di suicidi (oltre 60 solamente nel 2024).

"L'Italia va indietro. Le riforme dovrebbero servire per migliorare le cose, almeno in teoria. E per migliorare il carcere, c'è solo una cosa da fare: renderlo più umano. Ma il decreto rafforza la logica punitiva, in pratica lascia i detenuti nelle condizioni che conosciamo", ha affermato Salis. "Nessuno spazio per una giustizia riparativa".

Per l'ex insegnante occorrerebbe partire dalle proposte dell'associazione Antigone. "Non possono stare in carcere donne in gravidanza, non possono starci i figli delle detenute. Bisogna cambiare totalmente", ha ribadito.

"Servono più giorni di libertà anticipata. Più telefonate. Più umanità. Bisogna tornare alle celle aperte, agli spazi condivisi. Bisogna favorire la presenza di educatori e mediatori culturali", ha proseguito. Perché il carcere è il luogo della "solitudine estrema", ha ricordato l'eurodeputata.

"Voglio esprimere ancora tutta la mia solidarietà alle ragazze detenute a Torino", ha voluto dire ancora una volta Salis. "Ho letto che sono molto solidali e mi sembra una cosa davvero importante. La solidarietà e l'unione, oltre a combattere la solitudine a cui il carcere costringe, fanno la forza nella battaglia per la conquista dei diritti", ha concluso.

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