Ilaria Salis a Fanpage.it: “Io da antifascista in Europa. Darò voce a chi vive in carcere”

Ilaria Salis parla con Fanpage.it della sua nuova esperienza da europarlamentare nella fila di Sinistra Italiana/The Left, dopo 15 mesi di detenzione nelle prigioni ungheresi, per quello che definisce “un processo politico”. Salis racconta le istanze che vuol portare in Europa, a partire dal tema delle condizioni di vita nelle carceri, e commenta la possibile richiesta di revoca dell’immunità parlamentare da parte dell’Ungheria e le polemiche politiche sul tema delle occupazioni.
A cura di Redazione
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di Marco Billeci e Luca Pons

Nel primo giorno della legislatura europea, Ilaria Salis ha risposto alle domande di Fanpage.it sulla sua nuova esperienza da europarlamentare. Eletta con Sinistra italiana, oggi fa parte del gruppo The Left. Salis ha parlato innanzitutto delle sue intenzioni politiche per il futuro, rivendicando l'identità di "antifascista" e discutendo il tema della vita in carcere. Poi ha ripercorso la propria esperienza personale, dai 15 mesi in carcere in Ungheria per un "processo politico" fino alle polemiche emerse dopo le notizie di stampa circa una sua passata esperienza all'interno di un'occupazione abitativa illegale.

Alla domanda sulle sue priorità politiche, l'eurodeputata ha risposto: "Sono antifascista, l'antifascismo è estremamente attuale nel mondo di oggi, è legato alle questioni della giustizia sociale". In quanto antifascista, ha continuato, "voglio impegnarmi per le condizioni materiali di vita delle persone, per i diritti, per la migrazione, per il carcere, e voglio sempre mantenere dei contatti con le realtà di movimento, che sono quelle da cui provengo e in cui mi sono formata politicamente".

Per quanto riguarda il carcere in particolare, l'intenzione è di "dar voce alla situazione dei detenuti, spesso sono storie che fanno fatica a uscire da quelle mura purtroppo. Penso soprattutto alla situazione delle carceri italiane che oggi è a dir poco allucinante". Allargando lo sguardo al futuro, "l'Europa dovrebbe muoversi nella direzione di superare il sistema carcere". Come si può fare? "Favorendo sempre più l'uso di misure alternative, e anche superando l'idea della pena come qualcosa di punitivo e orientandosi verso una visione della giustizia riparativa".

Salis è uscita dal carcere in seguito alla sua elezione, e ora gode dell'immunità parlamentare. Ma l'Ungheria potrebbe chiedere di revocare questa immunità: "È una possibilità purtroppo concreta. Io sono stata detenuta in Ungheria in condizioni degradanti per 15 mesi, e sono stata sottoposta a processo perché sono un'antifascista. Il mio processo, e il processo che in Ungheria va avanti anche a carico di altri antifascisti, è un processo politico a tutti gli effetti". Poi ha specificato: "Io non ho mai avuto la volontà di sottrarmi al procedimento, ma voglio avere la garanzia di un processo giusto. Se arriveremo a votare per la revoca dell'immunità, spero e auspico che l'Europa si schieri a difesa dello Stato di diritto".

Ha sollevato polemiche politiche il passato di Salis con il Movimento di lotta per la casa, che l'avrebbe vista anche coinvolta in un'occupazione. Lei lo ha rivendicato: "Sicuramente continuerò a portare avanti battaglia sull'abitare, la casa è diritto che deve essere garantito per tutti e tutte. Credo che i movimenti di lotta per la casa cerchino di rispondere a dei problemi a cui le autorità o non vogliono o non sono in grado di rispondere". Per poi sottolineare: "Non sempre ciò che è legale corrisponde a ciò che è giusto, e trovo vergognoso che il governo italiano di fronte a un problema concreto come quello dell'abitare – un problema sociale reale – risponda inasprendo le misure repressive invece di cercare di risolverlo".

Infine l'eurodeputata ha parlato dei successi delle destre in Europa: "Quello che è successo in Francia può darci delle indicazioni: il modo migliore per arginare l'avanzata delle destre è che la sinistra abbia il coraggio di fare proposte che siano chiaramente e genuinamente di sinistra. L'antifascismo va sempre unito alle questioni di giustizia sociale, e a molte battaglie che sono attuali oggi: penso alle condizioni materiali di vita, la guerra, la parità di genere, la migrazione".

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