Il diritto di candidarsi a ricoprire cariche elettive è riconosciuto a tutti i cittadini italiani maggiorenni, ma questa è la parte meno interessante di tutta la riflessione.
Perché Ilaria Cucchi non soltanto ha il diritto di candidarsi – ovvio, è cittadina italiana – ma dovremmo ringraziarla per averlo fatto, indipendentemente dallo schieramento che la eleggerà. Che tu sia di destra o di sinistra, dovresti essere felice di avere come parlamentare una donna come Ilaria Cucchi.
Cioè, davvero, come si fa a parlare male di Ilaria Cucchi?
Avere in Parlamento una persona che è riuscita a ribaltare una storia che sembrava già scritta e abbandonata, già così simile a tante altre archiviazioni, è un fatto quasi unico in Italia.
Se sei carabiniere dovresti essere felice perché è riuscita – insieme al lavoro straordinario dell’avvocato Fabio Anselmo – a individuare le mele marcissime all’interno dell’Arma dei Carabinieri, e a ripulirla un po’.
Che tu sia democratico o meloniano, che tu voti un movimento con le stelle nel simbolo o Calenda alla guida, la giustizia è sempre un fatto per cui esultare. Una spiegazione razionale a tutti quei lividi sul corpo di Stefano Cucchi.
Se non avete avuto un fratello massacrato di botte per divertimento da coloro che avevano la responsabilità della sua sicurezza, tacete.
Se non avete ricevuto minacce da quelle stesse persone, e querele dai loro avvocati, tacete.
Se non avete ricevuto sorrisi beffardi, battute sul culo, non vi permettete neanche di alzare un sopracciglio contro Ilaria Cucchi.
Soprattutto, se non avete lottato e vinto contro tutto questo, fate silenzio.
C’è la parte umana di Ilaria Cucchi, forse anche la più comprensibile, Stefano era suo fratello. Addirittura normale che abbia lottato per lui, ma farlo in quel modo, con quella capacità, a voi vengono in mente molti altri esempi?
E soprattutto la sua tenuta nella gestione di 13 anni di indagini e di processi: sette processi, tre inchieste, due pronunciamenti della Cassazione per ristabilire la verità su Stefano Cucchi, geometra romano morto in ospedale mentre era affidato allo Stato, sottoposto a custodia cautelare. Avrebbero sfiancato chiunque, e sicuramente hanno prosciugato anche lei, ma lei ce l’ha fatta. In cambio di una quantità enorme di tempo e di denaro impiegato, perché se pensate che Ilaria Cucchi in questi anni si sia arricchita significa che non riuscite a fare bene i conti. Non sapete di cosa state parlando.
Perché tutto quest’odio contro Ilaria Cucchi?
Odiare è un sentimento faticoso e quasi sempre inutile, ma poi perché proprio lei, cosa vi ha fatto?
Davvero fareste cambio – dareste vostro fratello morto e tredici anni della vostra vita fra carte, insulti ricevuti e tribunali – per un posto in Parlamento? Veramente tutta la vostra invidia vi sembra ben riposta?
Ilaria Cucchi ha vissuto tredici anni in salita ripidissima, e la strada non sarà certo in discesa da oggi, nessuna candidatura restituisce un fratello massacrato.
Ilaria Cucchi ha vissuto tredici anni senza una sbavatura, una parola o una parolaccia fuori posto, e sì che avrebbe avuto comunque un’umana ragione, data la situazione.
Ilaria Cucchi ha gestito una pressione mediatica inconcepibile per moltissimi altri esseri umani. Attacchi, denigrazioni, banalizzazioni, offese, ancora offese, minacce, sia da cittadini che da cariche elettive del Parlamento, lo stesso dove dal 26 settembre probabilmente siederà.
Non solo ne ha il diritto, ma Ilaria Cucchi è un bene prezioso di questo Paese, uno specchio per leggere la realtà intorno a noi, e quello che potremmo fare se avessimo anche noi un po’ di coraggio in più.
Non sarà facile, ma in un’intervista a Fanpage.it lei dice che ce la farà – come sempre – anche per suo fratello Stefano. Le credo, non potrebbe essere altrimenti.
E allora perché quest’odio contro di lei, perché proprio lei viene attaccata più di ogni altra persona candidata a queste elezioni?
La pancia del Paese elogia sempre chi rifiuta una candidatura, chi non ha bisogno di uno stipendio, chi sceglie di fare altro nella vita, chi preferisce non interessarsi oppure lo fa in silenzio, senza disturbare, senza apparire troppo, come vergognandosene un po’. Come se postare i propri corpi su Instagram andasse bene, ma frequentare un’aula di tribunale per inseguire verità e giustizia, fosse soltanto voglia di apparire.
I sentimenti rancorosi di molti sono spesso banale invidia – “perché hanno scelto lei e non me?”- e poi quest’idea che chi fa politica rubi, però rinfacciato soltanto a chi in fondo è più umano, normale, probabilmente fragile. E allora – come certi cani che attaccano soltanto altri animali percepiti più deboli, o indeboliti dalla vita – loro tentano di sbranare una sorella minuta e coraggiosa. Così tanto coraggiosa che è capace di uscire dai loro radar, che non se la spiegano e pensano: “Cos’ha lei più di me?”
Ve lo dico io: Ilaria Cucchi è restata umana anche quando avrebbe avuto il diritto di diventare una bestia. Ecco cos’ha in più di ognuno dei suoi denigratori.