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Il voto del Quirinale spacca il centrodestra, Meloni: “FI scelga tra noi e la sinistra”

Dopo la spaccatura per l’elezione del Presidente della Repubblica, la leader di Fratelli d’Italia avvisa l’alleato: “Non si può stare con entrambi”.
A cura di Giacomo Andreoli
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Giorgia Meloni non ci sta. La spaccatura nel centrodestra per l'elezione del Presidente della Repubblica, con la mancata convergenza di tutti sulla Presidente del Senato Casellati, e poi la virata sul Mattarella bis, per la leader di Fratelli d'Italia è attribuibile prima di tutto ai centristi e Forza Italia, a cui ora lancia un stoccata. «Deve decidere – dice oggi in un'intervista a La Verità- se vuole essere un valore aggiunto del centrodestra, o se vuole avere un rapporto privilegiato con il centrosinistra. Perché non si possono fare contemporaneamente entrambe le cose».

Secondo Meloni, infatti, «la debolezza dimostrata dal centrodestra in occasione dell'elezione del capo dello Stato nasce, in buona parte, proprio dalla poca convinzione di Forza Italia». Non solo lei, ma anche i dirigenti di quello che oramai tutti i sondaggi considerano il primo partito del centrodestra, sono su tutte le furie. «È paradossale – spiega la leader di Fratelli d'Italia, riferendosi sempre ai forzisti- visto che la vicenda si è aperta con la nostra disponibilità a sostenere lealmente Silvio Berlusconi».

Meloni: "Alcuni partiti non rappresentano più il centrodestra"

Meloni, quindi, rincara la dose anche contro Matteo Salvini e la sua Lega. «La verità – aggiunge al quotidiano diretto da Maurizio Belpietro- è che i partiti della maggioranza hanno consegnato la nostra democrazia nelle mani di Draghi e Mattarella e hanno fatto anche un'altra scelta fondamentale che si deve avere il coraggio di ammettere: la nascita attorno all'elezione del capo dello Stato di una maggioranza politica».

Quindi la fiducia, o meglio la consapevolezza rivendicata, che «il popolo di centrodestra continua ad esistere ed è probabilmente più numeroso che in passato». Il problema, per la leader di Fdi- «è che alcuni dei partiti che dovrebbero rappresentarlo hanno rinunciato a farlo, seguendo logiche tutte interne al Palazzo». Quindi sulla presunta nuova "conventio ad escludendum" contro Fratelli d'Italia, in stile Prima Repubblica, commenta: «È vero che nei desideri del Palazzo e dell'establishment c'è quello di non vedere mai Fdi al governo di questa nazione. Proprio per questo si parla con sempre maggiore insistenza dell'ipotesi di una nuova legge elettorale di stampo proporzionale per tornare alla Prima Repubblica e provare a metterci fuori gioco Fdi».

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