Il viaggio di Matteo Salvini a Mosca: “Voglio dare mio contributo per la pace, andrei anche a Kiev”
Anche Matteo Salvini vuole dare il suo contributo nel tentativo di arrivare a una pace tra Russia e Ucraina. Come? Andando di persona a Mosca: "È mio dovere fare di tutto per cercare di dare un contributo per il raggiungimento di una pace giusta, usando l'arma più forte: la diplomazia", ha detto in un'intervista pubblicata stamattina su La Stampa, aggiungendo che "il ritorno al dialogo lo chiede ormai la grande maggioranza degli italiani, certo per me sarebbe più comodo stare in famiglia". E, rivendicando di essere stato il primo leader politico italiano a recarsi al confine tra Polonia e Ucraina per toccare con mano la crisi di rifugiati che stava scoppiando, il leader della Lega ha proseguito affermando che sarebbe ben felice anche di recarsi a Kiev.
Intervenendo poi a Sabato Anch'io su Radiouno Rai, Salvini ha sottolineato di non essere sicuro di riuscire a partire: "Ognuno deve mettere il suo mattoncino, non ho certezze che andrò, ci è stato prospettato, ci stiamo lavorando, non è un week end a Forte dei Marmi, è qualcosa di più complicato da tutti i punti di vista e soprattutto si fa se serve. Certezze non ce ne sono". E ancora: "Non è un viaggio di piacere, in una terra tranquilla, in un momento tranquillo. Si fa se serve, a me interessa che tornino a dialogare le parti che adesso si stanno sparando. Io sono piccolissimo, però la storia è fatta di piccolissimi mattoncini, non vado a nome del Governo, vado rappresentando il sentimento della maggioranza degli italiani, poi certezze di ascolto e di successo nessuno ne ha, ma è meglio una proposta di pace, di cessate il fuoco in più che in meno. Se poi il viaggio non dovesse realizzarsi, continueremo a fare queste richieste da lontano".
Salvini assicura che la sua proposta (di cui a ieri la Farnesina non sapeva nulla) non sia un tentativo di sfida al governo, "semmai un supporto". Ma il leader della Lega non starebbe cercando di sostituirsi alle istituzioni: "Semplicemente è un ribadire, un sostenere, un aggiungere, un rafforzare, poi non mi voglio sostituire a niente e a nessuno. Qualunque politico dovrebbe fare il suo. Mi piacerebbe che tutti potessimo andare a Mosca. Da Letta battuta di dubbio gusto, non vado a giocare a bocce", ha aggiunto commentando quanto scritto sui social del leader del Partito democratico, Enrico Letta, per cui Salvini stesse andando "dove gli batte il cuore".