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Opinioni

Il “vaffa” di Silvio, il racconto di D’Anna: “Mi ci ha mandato insieme a Capezzone e Minzolini”

Esclusiva-Il senatore scioglie l’enigma e conferma a fanpage l’insulto di Berlusconi. “Il suo nervosismo lo ha portato a lasciarsi andare a quella espressione”. “Questa riforma è una schifezza, un attentato alla democrazia che se realizzata instaurerebbe un regime…”.
A cura di Carlo Tarallo
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Vincenzo D’Anna, vulcanico senatore campano, protagonista ieri del duro “botta e risposta” con Silvio Berlusconi finito sulle prime pagine di tutti i giornali, può vantarsi di essere il primo “forzista” mandato a quel paese nel corso di una assemblea politica dal leader del suo partito. Eletto con il Pdl, da sempre vicino a Nicola Cosentino, D’Anna fa parte del gruppo dei “Gal”, costola di Forza Italia. E’ uno dei “pasdaran” anti-riforma, fa parte della “cerchia” di Raffaele Fitto e conferma a fanpage che non voterà il testo Renzi-Verdini. Lui, Daniele Capezzone e Augusto Minzolini, al termine della riunione, si sono beccati il primo “vaffanculo” pronunciato in pubblico da Silvio Berlusconi. Proprio così: mentre il “palazzo” stamattina si chiede se la parolaccia sia stata effettivamente pronunciata, o se l’ex premier si sia limitato a un “vattene da Alfano”, D’Anna racconta tutto. E conferma.

Senatore, sciogliamo l’enigma del giorno: ma è vero che Berlusconi ce l’ha mandata? A quel paese o da Alfano?

Prima mi ha mandato da Alfano, insieme con Capezzone e Minzolini, per significare che, poiché contestiamo le sue determinazioni, è meglio sgombrare il campo. Gli ho risposto garbatamente e sorridendo che ad Alfano sta dando ragione lui con la sua linea a favore di Renzi. Da qui il suo nervosismo che lo ha portato a lasciarsi andare a quell’altra espressione…

Sono mesi che attacca lui e soprattutto Francesca Pascale, perché?

Domanda infondata. Non ho mai attaccato Berlusconi e ho parlato della signora Pascale quando, uscendo dal seminato e dalle sue competenze, ha definito Cosentino un camorrista. Io continuo a ritenere, così come Berlusconi ebbe a dirmi in presenza di altri senatori, che la Pascale non abbia un ruolo politico, ancorché chi è stato da lei designato confermi ciò che Berlusconi ha smentito, ovvero che la nomina di Domenico De Siano è la consegna del partito alla famiglia Cesaro è opera della Pascale.

Crede davvero che la scelta del coordinatore regionale sia stata opera della Pascale? Erano d’accordo tutti tranne i cosentiniani….

Ho già risposto, approfitto per dire che i cosentiniani, quelli veri, cioè quello che hanno goduto delle occasioni e delle opportunità date loro da Nicola Cosentino, sono i Cesaro, De Siano, Paolo Russo e quanti si sono fregiati dell'amicizia con Cosentino quando era il dominus della politica campana per poi voltargli le spalle da opportunisti quali si sono rivelati.

Ha promesso che non voterà la riforma: conferma?

Sì, ma non sono il solo. Abbiamo documentato che questa riforma è una schifezza, un attentato alla democrazia che se realizzata instaurerebbe un regime. È una riforma liberticida in quanto priva i cittadini della facoltà di scegliere i Parlamentari. Nel caso del Senato, i senatori non verranno eletti dai cittadini, e nel caso della Camera, con l'italicum, i deputati saranno nominati dai partiti. Col 25% dei voti degli aventi diritto ( visto che vota solo il 60%), consegneremmo tutto il potere nelle mani di una sola persona, con buona pace dei contrappesi costituzionali. In sintesi, chi vince si sceglierebbe i parlamentari, si fa le leggi da solo e, eleggendo il capo dello Stato, e i 2/3 della Consulta si sceglie chi deve controllarlo.

Sosterrà la ricandidatura di Stefano Caldoro a presidente della Regione Campania?

Non sono stato mai reso partecipe di alcunché, sia sulla gestione, che è in mano a pochi, sia per quanto riguarda l'esprimere valutazioni politiche. Ho letto di designazioni estemporanee per il tramite dei giornali. Sono convinto che anche in Campania debba vigere il sistema delle primarie, ovvero un meccanismo di selezione democratica dei candidati al parlamento e dei governatori.

Chi comanda oggi in Forza Italia? In Italia e in Campania?

Facile rispondere: assolutamente nessuno, vista l'assenza del partito e gli scarsi risultati elettorali. Di certo chi gestisce il partito  è la famiglia Cesaro, grazie alle intese quotidiane con Palazzo Grazioli, leggasi Francesca Pascale…

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