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Il turismo in Lombardia non si promuove su app per incontri: Lega boccia la proposta dei Radicali

In Regione Lombardia è stato bocciato per tre volte un emendamento di +Europa-Radicali, che proponeva di promuovere il turismo investendo in pubblicità nelle app per incontri, come Tinder. La Lega, ma anche in parte Pd e Forza Italia, si sono opposti. “Ho fatto una proposta seria, valutata e con una evidente prospettiva di successo, visto il numero degli utenti di quelle piattaforme, che nulla faceva presagire il dibattito moralista e sessuofobico sviluppato nella Commissione attività produttive”, ha detto il consigliere Michele Usuelli, che ha presentato l’emendamento.
A cura di Annalisa Cangemi
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La Lombardia, la Regione che più è stata piegata dal coronavirus, prova a ripartire. E prova a farlo puntando anche sui settori più colpiti, che più risentiranno della crisi, come quello del turismo. È in quest'ottica che +Europa-Radicali ha presentato un emendamento alla risoluzione sull'emergenza Covid, il numero 18, a firma di Michele Usuelli, con lo scopo di promuovere il turismo attraverso canali alternativi. Un emendamento apparentemente neutro e condivisibile, che però ha incontrato inaspettatamente non poche perplessità, in primis della Lega, ma anche di Forza Italia e Pd, sfociate poi in una discussione "sessuofobica", come l'ha definita lo stesso Usuelli.

Per tre volte +Europa-Radicali ha provato a far passare la proposta, che di fatto prevedeva di spostare la pubblicità di località di villeggiatura, siti naturalistici o d'interesse artistico, anche su piattaforme social come Facebook, Instagram, Twitter o TikTok, ma anche su applicazioni come Tinder e Grindr, utilizzate per gli incontri. E per tre volte la proposta è stata bocciata, e il dibattito si è spostato su questioni che poco hanno a che fare con gli effetti del coronavirus sulla Regione del Nord.

Le principali critiche all'emendamento si sono concentrate sull'opportunità di sfruttare questi siti online, assolutamente legali, su cui ogni giorno approdano giovani e meno giovani. Gli esponenti della Lega sono stati tra i più convinti oppositori, mostrandosi, durante il dibattito che si è svolto in Commissione Attività produttive della Regione Lombardia lo scorso 15 aprile, apertamente contrari all'idea di sponsorizzare la Certosa di Pavia o le vedute Bellagio sul lago di Como sulle piattaforme per incontri. Il fine in questo caso non giustifica i mezzi e la posta in gioco, la ripresa per albergatori e operatori del turismo, non può passare attraverso app moralmente discutibili, sembrano dire tra le righe gli esponenti del Carroccio, che durante le dichiarazioni di voto hanno esposto le loro ragioni, dopo che Gianmarco Senna, consigliere regionale della Lega, e presidente della IV Commissione, ha lasciato la possibilità di votare "secondo coscienza" (Senna si è espresso favorevolmente).

Come si legge nel verbale, c'è chi chiede se si tratti "di incontri a pagamento o di incontri non a pagamento", come il consigliere Andrea Monti (Lega), o chi dice di votare contro il testo perché non è "assolutamente d'accordo con i siti di incontri a pagamento", come Silvia Scurati (Lega). Stessa posizione espressa da Elisabetta Strada, (Gruppo Lombardi Civici Europeisti): "Su questa fetta dell'emendamento sono assolutamente d'accordo, ma anche io sono assolutamente perplessa e contraria ad avere messaggistica per incontri. Mi dispiace, le riduco alle possibilità di incontro però, a tutto c'è un limite". Queste modalità di promozione del turismo scandalizzano, e sono ritenute poco consone anche dai consiglieri Piazza (Forza Italia), Carzeri (Forza Italia), Barucco (Forza Italia), Lena (Lega), Mura (Lega), Galizzi (Lega). Tutto il gruppo del Pd in IV commissione si è dichiarato contrario.

Usuelli in sostanza chiedeva semplicemente di "aumentare le spese di marketing turistico sia nella pubblicità tradizionale (stampa, cartellonista, tv e radio) sia sui social (Facebook, Instagram, Twitter, Tik Tok) ivi compresi quelli di messaggistica per incontri". Dopo le criticità emerse, e lo sconcerto manifestato soprattutto dalla Lega, nel testo dell'emendamento sono stati aggiunti i nomi delle piattaforme interessate – e cioè Facebook, Instagram, Twitter, TikTok, Tinder, Grindr, The Inner Circle, Jack’d, Planet Romeo, Badoo, Meetic – proprio per fugare ogni dubbio sulla legalità dei siti. Ma non è bastato, e martedì scorso in Consiglio è stato riproposto sotto forma di emendamento sempre alla stessa risoluzione, ancora una volta senza successo.

Ieri per la terza volta la proposta è stata avanzata in un odg più articolato, che comprende anche altre richieste relative alla fase due dell'emergenza Covid. In Aula le modalità di voto per alzata di mano, stabilite dalle nuove norme anti contagio per garantire il distanziamento sociale, non non hanno permesso di distinguere i favorevoli e i contrari, e di tenere traccia dei singoli orientamenti: durante il voto, dal video della votazione che Fanpage.it ha avuto modo di visionare, si apprende che il Pd si è spaccato (Bussolati e Bocci hanno votato sì, mentre Pizzul e Borghetti hanno votato contro); il Movimento Cinque Stelle ha confermato il sì che aveva già espresso durante il dibattito in commissione; nelle fila della Lega, oltre al sì di Gianmarco Senna, c'è stato il no Roberto Anelli e di Simona Pedrazzi; tra gli azzurri hanno detto no Claudia Carzeri, Simona Tironi e Marco Alparone.

"In questo emendamento non vedevo nulla di scandaloso né di delicato – ha commentato Usuelli – è stato chiesto ai consiglieri di fare proposte innovative per il rilancio della Lombardia e io ho chiesto di considerare forme di marketing per la promozione turistica anche su quei siti o applicazioni che porterebbero decine di migliaia di persone a organizzare il loro incontro nella nostra regione. Ho fatto una proposta seria, valutata e con una evidente prospettiva di successo, visto il numero degli utenti di quelle piattaforme, che nulla faceva presagire il dibattito moralista e sessuofobico sviluppato nella Commissione attività produttive e che è costato la bocciatura all’emendamento in ben tre occasioni, una in commissione e due in aula. Mi è stato chiesto se fossero app di incontri a pagamento o se si trattasse di siti di incontri illegali (esistono?), derubricando una certamente inusuale proposta di investimento in una questione di pudicizia personale".

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