Il Tribunale di Napoli rimanda la decisione sul ricorso contro lo statuto M5S e Conte leader
La contesa giuridica sulla leadership di Conte e il nuovo statuto del Movimento 5 stelle ancora non si è conclusa. Dopo la decisione del Tribunale di Napoli arrivata a giugno (che aveva ritenuto legittimo lo statuto con il quale l'ex premier è stato eletto presidente del M5s, rigettando il ricorso di alcuni iscritti in sede cautelare) ora si attendeva la decisione definitiva sulla causa. Oggi, però, i giudici napoletani, dopo un'udienza di circa un'ora, hanno deciso di rifissare la causa al 13 luglio per la discussione finale e dunque decidere la prossima settimana sul ricorso.
Lo scorso 7 febbraio il Tribunale di Napoli aveva sospeso in via preventiva le delibere che modificavano lo statuto del Movimento Cinque Stelle e incoronavano Giuseppe Conte come leader. Erano stati sospesi i provvedimenti in via cautelare per la sussistenza di "gravi vizi nel processo decisionale", primo tra tutti l'esclusione dalla votazione di tutti coloro che si sono iscritti da meno di sei mesi. Di fatto, dunque, era decaduta la carica dell'ex presidente del Consiglio come presidente dei pentastellati. Il 15 giugno, poi, la buona notizia per l'ex premier, con un primo via libera alla sua elezione.
Per l'avvocato Francesco Cardarelli, nella squadra di legali che ha assistito il Movimento 5 Stelle e Conte, si trattava di "un'ordinanza molto ben motivata e articolata", che "sicuramente tocca tutti i punti nevralgici del ricorso e dà piene ragioni alle tesi del Movimento". L'avvocato aveva spiegato all'Adnkronos che "è sicuramente" una vittoria di Conte, visto che "il ricorso è stato respinto, sia pure in sede cautelare". Ma "colpisce l'articolazione dei ragionamenti, dalla convocazione dell'assemblea alla non rilevanza del regolamento alla sostanziale democraticità delle regole previste nel nuovo statuto". In breve, "il Tribunale ci ha dato ragione" perché il nuovo statuto "rispetta le regole di democrazia interna".
La linea difensiva dei 5 stelle rimane la stessa: la votazione che ci fu lo scorso anno sullo statuto che ha permesso la scelta di Conte leader è legittima, anche perché non si sarebbe mai messa in discussione l'esistenza e la regolarità del Regolamento del 2018. Si tratta del regolamento adottato dal Comitato di Garanzia l’8 novembre 2018, che prevede l'esclusione dalla votazione degli iscritti con meno di sei mesi.