Il Trentino si oppone alle misure del Dpcm: ristoranti aperti fino alle 22 e didattica in presenza
Anche la provincia autonoma di Trento, dopo quella di Bolzano, è al lavoro su alcune norme anti-contagio diverse da quelle introdotte dal governo con l'ultimo Dpcm. Lo ha annunciato il presidente della provincia, Maurizio Fugatti, spiegando che dal momento che la situazione in Trentino sembrerebbe ancora "moderatamente sotto controllo", misure di maggior respiro sia per le scuole che per bar e ristoranti al momento si rivelano possibili. Confermando la chiusura di palestre, piscine, teatri, cinema e sale giochi, Fugatti si è opposto alla didattica a distanza e ha detto che le lezioni continueranno ad essere in presenza e ha posticipato l'orario di chiusura dei locali.
Lo scorso 26 ottobre Fugatti ha firmato un'ordinanza che permette ai bar di restare aperti fino alle 20, ai ristoranti fino alle 22 e alle scuole di proseguire senza problemi con la didattica in presenza. Mentre da ultimo Dpcm gli studenti delle scuole superiori dovranno avere almeno il 75% delle lezioni online, in Trentino continueranno ad andare in classe.
Nell'ordinanza, inoltre, si vietano gli incontri nei luoghi pubblici per oltre sei persone (a meno che non si tratti di conviventi). In occasione delle celebrazioni liturgiche dell'1 e del 2 novembre, tuttavia, si consente l'incontro di più di 6 persone presso i cimiteri sempre nel rispetto delle norme di sicurezza. Vengono sospese per la domenica le attività di commercio al dettaglio "eccetto farmacie, parafarmacie, edicole e tabaccherie". Inoltre si sta preparando un protocollo che consente l'apertura degli impianti sciistici, chiusi dall'ultimo Dpcm. Infine si raccomanda agli over 70, quale categoria più vulnerabile, di limitare tutti i contatti sociali.
Fugatti ha precisato che queste decisioni sono state assunte in base "alle valutazioni dell'autorità sanitaria e alla situazione attuale dei contagi in Trentino". Per poi commentare: "Non escludiamo che il Governo possa impugnare questa nostra ordinanza, ma confidiamo, alla luce del decreto governativo e in base alla fotografia della situazione attuale che sia possibile questo nostro intervento che adatta le nuove disposizioni alla realtà del Trentino".