Il ministro Lollobrigida fa fermare il treno in ritardo e scende a Ciampino, chieste le dimissioni
Il treno del ministro Lollobrigida, ieri, non era affatto in orario. Il Frecciarossa 9519 partito da Torino alle sette di mattina e diretto a Salerno ha dovuto effettuare una sosta imprevista per far scendere il titolare dell'Agricoltura e Sovranità Alimentare. Secondo quanto riporta il Fatto Quotidiano, a cui hanno riferito la storia delle fonti informali, Lollobrigida è salito sul treno dell'alta velocità intorno alle 12 alla stazione Termini. A causa di un guasto sulla linea tra la stazione Roma Salone e quella di Labico, il treno ha rapidamente accumulato un forte ritardo, venendo dirottato sulla vecchia tratta Roma-Napoli, che passa da Sud. Poi però c'è stato un ulteriore problema allo scambio tra le stazioni di Zagarolo e Valmontone.
Il treno ha accumulato un ritardo totale di quasi due ore, mettendo a rischio la presenza del ministro stesso a Caivano, dov'era atteso per l'inaugurazione del nuovo parco urbano. "L'assenza del governo sarebbe stata una delusione sia per le tante persone presenti che attendevano l’inizio dell’evento, soprattutto per bambini e studenti accorsi sotto la pioggia nella scuola e al parco, sia per le istituzioni – hanno spiegato fonti vicine al ministro al Fatto – Il treno purtroppo aveva circa 100 minuti di ritardo. Per non deludere i cittadini e per rispettare l’impegno preso con la comunità di Caivano, il ministro sarebbe andato perfino a piedi".
A quel punto, il ministro ha chiesto e ottenuto una fermata straordinaria alla stazione di Ciampino, dove era già arrivata l'auto blu che lo ha poi portato a Caivano in tempo per l'evento. E poi di nuovo a Roma, per chiudere la giornata alla trasmissione Avanti Popolo su Rai 3. I passeggeri hanno visto il treno fermarsi nella cittadina aeroportuale alle porte di Roma e scendere il ministro e il suo enturage. Trenitalia ha confermato che è stata disposta la fermata per far scendere le istituzioni a bordo, ma ha anche chiarito che è tutto previsto dal regolamento delle Ferrovie. I passeggeri però, assicurano, non hanno subito ulteriori ritardi a casa di questa fermata imprevista.
Le accuse delle opposizioni che chiedono le dimissioni di Lollobrigida
"Il fatto, immagino confermato perché non smentito, rappresenta un segnale devastante della politica in un momento di tagli lacrime e sangue. Lasciano a terra i cittadini e fanno di un mezzo di trasporto un privilegio", ha attaccato il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte.
"Se il ministro Lollobrigida ha davvero fermato un treno Alta Velocità in una stazione sul percorso Roma Napoli ed è sceso proseguendo poi in macchina siamo in presenza di un abuso di potere senza precedenti – ha commentato il presidente di Italia Viva, Matteo Renzi – I ministri possono usare i mezzi dello Stato ma non possono fermare i treni di tutti i cittadini. Se la notizia sarà confermata chiederemo in Aula le dimissioni di Lollobrigida". Italia viva ha fatto sapere che chiederà "l’elenco di tutte le fermate straordinarie e in quali casi queste siano state effettuate su richieste di membri del Parlamento e del governo". Tutti i partiti dell'opposizione, tranne Azione, hanno chiesto che si tenga un'informativa in Parlamento sull'episodio.
All'attacco anche il leader di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni: "Mi viene da pensare a quei milioni di pendolari, lavoratori e studenti, che ogni giorno ne passano di tutti i colori sui regionali e non possono nemmeno lamentarsi. Sull’arroganza da privilegiato di Lollobrigida qualcuno del governo dovrà dare spiegazioni in Parlamento, perché di una versione governativa del Marchese del Grillo gli italiani non ne hanno proprio bisogno. E forse non hanno neanche bisogno di Lollobrigida al governo".
La difesa del ministro: "L'ho fatto per rispetto dei cittadini di Caivano"
"Avrei potuto restare tranquillamente sul treno, come ho sempre fatto in occasione di ritardi ben più prolungati in passato, né ho mai approfittato del mio ruolo in alcuna occasione", ha detto in una nota il ministro Lollobrigida rispondendo alla polemica. "Ho creduto e credo che la mia responsabilità fosse provare a garantire, senza violare alcuna legge o abusare del ruolo che ricopro, la mia presenza dove era stata richiesta e prevista. Per rispetto dei cittadini di Caivano soprattutto".
Nessun abuso di potere, quindi: "L'unico privilegio che ho ricevuto è poter essere con loro, incontrare le persone che mi aspettavano, ringraziare i nostri uomini e donne in divisa e gli studenti. Piantare con loro l'albero della legalità dedicato al giudice Falcone al centro del Parco dimostrando che lo Stato c'è e non dà buche".