Il totoministri del Conte bis: non ci sarà nessun vice presidente del Consiglio, il Viminale al Pd
Nella composizione della squadra del nuovo governo Pd-M5S, oltre al punto fermo del presidente del Consiglio Conte, un altro tassello fondamentale è stato aggiunto ieri: non si sarà nessun vice presidente del Consiglio. L'annuncio lo ha fatto il capo politico Luigi Di Maio, mentre era in corso il vertice tra le delegazioni, quella pentastellata e quella dei dem, a Palazzo Chigi. Di Maio ha fatto un passo indietro, dopo che il Pd, tramite Franceschini, aveva fatto sapere di aver rinunciato al ruolo.
In assenza di un vicepremier diventa cruciale il posto del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, incarcio che potrebbe essere assegnato al Cinque Stelle Vincenzo Spadafora, che ha già la delega alle Pari opportunità. Così dopo giorni di braccio di ferro il Conte bis sta prendendo a poco a poco forma. Vediamo quali sono gli altri punti della trattativa sui componenti dell'esecutivo.
La casella del Viminale andrà sicuramente ai Cinque Stelle. Difficile che possa essere affidata al prefetto Mario Morcone, viste le sue dichiarazioni molto nette sul dl Sicurezza bis, che vorrebbe venisse eliminato. Nel programma di governo in 26 punti si fa riferimento alle osservazioni fatte da Mattarella, che non potranno essere ignorate dalle due forze al governo, ma non si parla di una totale cancellazione dei decreti. Nemmeno Franco Gabrielli sembra tra i favoriti, proprio in quanto capo della Polizia, per cui non sarebbe opportuno metterlo alla guida degli Interni. In lizza ci sono quindi Alessandro Pansa, già capo del Dis, oppure anche Andrea Orlando (che però potrebbe essere destinato agli Esteri) e Lorenzo Guerini, che lascerà la presidenza del Copasir, e l'ex ministro Marco Minniti. Oppure, sempre per la poltrona del Viminale, è spuntato il nome di Luciana Lamorgese, ex prefetto di Milano e consigliere di Stato.
Per Di Maio si sta ragionando per il dicastero degli Esteri, oppure per quello della Difesa. Ma c'è anche la possibilità che il leader dei Cinque Stelle rimanga fuori dal Governo, per occuparsi unicamente del Movimento. Verso la riconferma il generale Sergio Costa all'Ambiente, il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede (ch eperò potrebbe vedersi soffiata la poltrona dall'ex presidente del Senato Piero Grasso), il ministro dei Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro. Sempre in quota 5Stelle potrebbero esserci come new entry Stefano Patuanelli (Infrastrutture), Nicola Morra (Istruzione). Nome alternativo per questo ministero è il viceministro Lorenzo Fioramonti.
In casa Pd si fa il nome di Paola De Micheli, vicesegretaria del Pd, che viene indicata per lo Sviluppo economico. Ma anche l'ex ministro Graziano Delrio è tra i papabili per il Mise. Per l'Economia è più probabile che venga scelto un tecnico, come Lucrezia Reichlin. Oppure, nel caso in cui la scelta non cadesse su un tecnico, tra i favoriti c'è Roberto Gualtieri, parlamentare dem. Per quanto riguarda LeU potrebbe il bersaniano Vasco Errani potrebbe essere destinato alle Politiche regionali.