Il testo della mozione di sfiducia M5s che chiede le dimissioni di Santanchè: il voto domani in Senato

Il M5s ha presentato al Senato la mozione di sfiducia individuale alla ministra del Turismo Santanchè, indagata per il caso Visibilia, il gruppo fondato dalla senatrice. La mozione, a prima firma del capogruppo pentastellato Stefano Patuanelli, sarà discussa domani in Aula dalle 10, a Palazzo Madama, con voto atteso in mattinata.
Il testo dovrebbe essere votato anche Pd e Avs, mentre è orientato verso la non partecipazione al voto il gruppo di Azione-Italia viva. Il M5s chiede le dimissioni della ministra di Fratelli d'Italia, indagata per bancarotta e falso in bilancio dallo scorso ottobre. Pochi giorni fa Santanchè ha ricevuto un avviso di garanzia, dopo aver a lungo sostenuto, anche durante la sua informativa in Senato lo scorso 5 luglio, di non aver ricevuto alcuna notizia circa un'indagine a suo carico. Inchieste giornalistiche hanno però smontato totalmente la sua versione.
La nuova indagine: ipotesi truffa ai danni dello Stato
Da ieri si è aggiunta anche un'altra ipotesi di reato, che si somma a quelle già contestate nei fascicoli aperti dalla Procura di Milano: si tratta di presunta truffa aggravata ai danni dello Stato. Della nuova indagine si era già parlato, e nelle scorse ore i pm milanesi, dopo un confronto col procuratore Marcello Viola, hanno iscritto formalmente il titolo di reato, al momento a carico di ignoti.
I pm sono partiti dalle dichiarazioni rese come persona informata sui fatti da Federica Bottiglione, ex dirigente di una delle società del gruppo Visibilia. L'ex dipendente aveva raccontato di aver continuato a lavorare dal marzo 2020 fino a novembre 2021, quando in realtà era in cassa integrazione a zero ore nel periodo Covid, a sua insaputa. Questo particolare ha portato il procuratore aggiunto Laura Pedio e il pm Maria Gravina ad aprire un'indagine autonoma, collegata alla principale per falso in bilancio e bancarotta, che vede tra i sei indagati appunto. Santanchè.
Cosa dice il testo della mozione di sfiducia del M5s
Il M5s "esprime la propria sfiducia al ministro del turismo, senatrice Daniela Garnero Santanchè, e lo impegna a rassegnare le proprie dimissioni", si legge nel testo, a prima firma dell'ex ministro Stefano Patuanelli.
Quindi si passa a una ricostruzione della vicenda: "Valutato che sono ormai noti i contenuti delle inchieste giornalistiche che hanno coinvolto la ministra Santanchè già dal novembre 2022" e che nel "2011 la ministra, che all'epoca dei fatti ricopriva la carica di senatrice e di sottosegretario, partecipa all'acquisizione del gruppo Ki Group S.p.A., attivo nella distribuzione dell'alimentare biologico", si legge nella prima parte.
I pentastellati poi ricordano che "dal 2019 i bilanci della società vengono sistematicamente bocciati dalla società di revisione, mentre i crediti dei fornitori vengono trasferiti alla neonata Ki Group S.r.l.. Alla chiusura del bilancio del 2021, dopo soli 2 anni di attività, il debito nei confronti dei fornitori ammonta già a oltre 3 milioni di euro".
E ancora: "Le testimonianze degli ex dipendenti di Ki Group sono desolanti: l'ammontare complessivo delle liquidazioni che devono essere ancora pagate è di circa 800.000 euro e sono centinaia i dipendenti che aspettano ancora il versamento del trattamento di fine rapporto". Un passaggio è dedicato anche alle "irregolarità e operazioni finanziarie fumose anche nella gestione di un'altra delle società di cui è socia la ministra, la Visibilia editore S.p.A., proprietaria di numerose riviste".
"Anche in questo caso, i bilanci sono in costante passivo e anche in questo caso viene sottolineata la prassi già adottata di celare le perdite mediante la costituzione di nuove società, con operazioni finanziarie spregiudicate e artifizi contabili", si legge. "Nel 2017 – continua la mozione – vengono licenziati tutti i dipendenti dei giornali che fanno capo a Visibilia editore che, nel 2019, per far fronte a una grave crisi di liquidità, ottiene un prestito di circa 3 milioni di euro da una società di investimento degli Emirati arabi, la Negma", arrivando a "plusvalenze ottenute da Negma sproporzionate rispetto al prestito erogato".
Inoltre "sarebbe emerso che un ex dipendente di Visibilia con ruoli di responsabilità sia stato posto in cassa integrazione a zero ore a sua insaputa, avvalendosi delle misure straordinarie messe in capo dal Governo per sostenere imprenditori e lavoratori durante l'emergenza pandemica e che avrebbe invece continuato a svolgere il proprio lavoro".
"Ferme restando le eventuali responsabilità che verranno in caso accertate nelle sedi opportune, i fatti esposti minano fortemente la credibilità della Ministra e pongono un grave pregiudizio sulle sue capacità di svolgere le delicate funzioni alle quali è chiamata, nonché sull'opportunità della sua permanenza a ricoprire una carica governativa di primo piano e di piena rappresentanza politica", scrivono i pentastellati.
Ma "la situazione soggettiva del ministro del turismo, alla luce dei fatti emersi, risulterebbe sempre più incompatibile con la delicatezza degli incarichi ricoperti, non potendo l'Italia proseguire ad avere un Governo i cui membri espongano il sistema Paese a situazioni perniciose derivanti dalla commistione di interessi pubblici e privati"
"È imprescindibile che il nostro Paese e le sue istituzioni siano salvaguardate, nel loro prestigio e nella loro dignità, anche attraverso il doveroso principio di ‘onorabilità' per coloro cui sono affidate funzioni pubbliche", conclude il testo.